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Venezia
22.08.2022 - 18:13
VENEZIA - Il grido d'allarme dei bagnini a una settimana dalla tremenda tempesta che si è scatenata sul litorale veneto: "Servono torrette resistenti alle nuove forti tempeste dovute ai cambiamenti climatici". "Non solo danni ingenti alle attrezzature, ma anche conseguenze per gli assistenti ai bagnanti che con meteo estremo rimangono nelle loro postazioni inadeguate anche a costo di rischiare la propria vita - sottolinea Guido Ballarin, presidente dell’Associazione Nazionale Assistenti Bagnanti - ogni anno tutte le ditte concessionarie forniscono ai propri dipendenti delle torrette di avvistamento con caratteristiche ben precise, come da ordinanza. A Jesolo, per esempio, ogni postazione di salvamento deve essere costituita da una torretta di avvistamento soprelevata dal piano di spiaggia, per assicurare la più ampia visuale possibile sugli specchi d’acqua presidiati, inoltre deve essere installato ben ancorato un pennone ben visibile, per la segnalazione del pericolo per la balneazione tramite la bandiera rossa".
"Torrette e pennoni nei vari litorali sono, nella migliore delle ipotesi, realizzati come a Jesolo con strutture di metallo ben salde sull'arenile e, soprattutto, le postazioni dotate di tetto di riparo - precisa il presidente dell'Anab - purtroppo invece in altre spiagge sono semplici sedie rialzate con un ombrellone come protezione. In molti casi le strutture sono interamente aperte, al massimo vengono posizionati dei teli per ripararsi dalle intemperie. In altri contesti invece non hanno nemmeno un basamento a terra e sono prive di qualsiasi dotazione per un minimo di riparo in caso di avverse condizioni meteo. E come accaduto lo scorso 18 agosto, molti assistenti ai bagnanti hanno rischiato la vita. Si sono ritrovati nel bel mezzo del nubifragio senza poter lasciare le loro postazioni, perché c’è sempre qualche incosciente che decide di andare lo stesso a fare il bagno in mare anche durante il tifone, e quindi anche per non incorrere in una denuncia penale per abbandono della postazione di lavoro".
In sostanza l'Anab chiede che le torrette in dotazione nelle spiagge italiane siano uniformate e rispettino i principi di sicurezza: "Le dotazioni abbiano caratteristiche ben specifiche adatte alle avversità meteo più estreme per garantite la tutela della salute e della vita di chi ogni giorno vigila e salva la vita degli altri. Oggi con dotazioni inadeguate vengono ancora messi a rischio gli stessi operatori che ogni stagione balneare salvano molte vite di bambini, adulti e anziani". Peraltro la mancanza di sicurezza sul lavoro fa il paio con la difficoltà nel trovare assistenti bagnanti. "Anche le paghe non sono idonee - conclude Ballarin - se consideriamo la responsabilità penale per un annegamento dovuto a negligenza del soccorritore, a cui si aggiungono i rischi infortunio e di vita in caso di temporali e le multe alla categoria che partono da 1000 euro. Poi qualcuno si chiede perché i giovani non fanno più gli assistenti ai bagnanti. Per un limite culturale italiano la nostra categoria è considerata l’ultima in ordine di importanza pur salvando le vite dei turisti che alloggiano nelle strutture della costa e che frequentano le nostre spiagge. Chiediamo più collaborazione da parte di operatori, stabilimenti e di tutti gli enti che si occupano di turismo per migliorare sempre di più la sicurezza e la qualità delle nostre spiagge".
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