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Cavarzere
06.09.2022 - 19:21
CAVARZERE - Un’assemblea pubblica per discutere dell’impianto a biometano: si terrà in piazza del Municipio lunedì prossimo e sarà l’occasione per analizzare il progetto, le tempistiche e le azioni intraprese e da intraprendere contro l’installazione dell’impianto stesso. L’incontro è stato organizzato dall’amministrazione comunale, sarà pubblico e si terrà lunedì 12 settembre, a partire dalle 20 in piazza del Municipio, per discutere in merito al progetto dell’impianto a biometano previsto in località Ca’ Venier. “Molti cittadini mi hanno fatto pervenire una richiesta di assemblea pubblica per discutere il progetto dell’impianto, e ho fissato questo incontro al quale spero partecipi la cittadinanza” ha detto il sindaco Pierfrancesco Munari.
Durante l’assemblea verranno analizzati il progetto, le tempistiche e le azioni intraprese e da intraprendere contro la possibilità che quest’impianto venga collocato nel territorio comunale, in particolare a Ca’ Venier. L’inizio dell’iter del progetto risale a più di due anni fa, quando nell’aprile 2020 la ditta “Cavarzere green energy” di Bovolone aveva presentato alla regione Veneto e al Comune di Cavarzere la richiesta di autorizzazione alla costruzione di un impianto di produzione di biometano e la sua liquefazione, alimentato da sottoprodotti di origine agricola, da realizzarsi in località Ca’ Venier. L’11 febbraio 2021 si svolse la prima conferenza dei servizi relativa all’impianto, durante la quale l’ex sindaco in carica, Henri Tommasi, aveva espresso parere contrario; la procedura non si era conclusa, ed era prevista una seconda conferenza a seguito di approfondimenti da parte di altri enti interessati come Regione, Arpav e vigili del fuoco. A seguire, il 27 marzo dello stesso anno il consiglio comunale ha votato all’unanimità un ordine del giorno contro l’installazione, dimostrando ancora una volta la totale contrarietà alla costruzione dell’impianto.
Nel frattempo la totale mancanza di informazione rispetto allo stato dell’iter del progetto non faceva che impensierire la minoranza, e a partire da ottobre la spada di Damocle ha iniziato a pendere sopra la testa del sindaco Munari, neoeletto, ma già con 544 giorni di ritardo dal giorno della proposta dell’installazione dell’impianto. “544 giorni di assoluto silenzio” come aveva commentato il nuovo sindaco, che a breve avrebbe dovuto partecipare alla conferenza decisoria, posticipata al 4 maggio grazie alla nuova amministrazione, che ha potuto contattare la ditta proponente per cercare di trovare un accordo che non comportasse l’installazione dell’impianto in prossimità del centro. Il sindaco Munari, infatti, è stato da sempre nettamente contrario all’impianto in quella collocazione, ma “sicuramente si poteva fare qualcosa per evitarlo quando era il momento opportuno - aveva puntualizzato - all’epoca, la ditta aveva proposto diversi incontri, che avrebbero potuto, in fase embrionale del progetto, aprire un tavolo di trattativa… la ditta però ha ricevuto solo porte in faccia”. Così, lo scorso 4 maggio Munari ha partecipato alla conferenza dei servizi, supportato da pareri tecnici per gli aspetti normativi e dal parere dell’Ulls 3, ma il risultato - dopo sei ore di discussione -non è stato quello sperato: la maggioranza ha espresso parere finale positivo per l’installazione dell’impianto.
A questo punto la mobilitazione è stata generale, chi con proteste scritte, chi promuovendo una raccolta firme contro l’impianto (sottoscritta da 643 cavarzerani), e chiedendo di organizzare un’assemblea pubblica per illustrare dettagliatamente il progetto dell’impianto; la proposta è stata accolta positivamente sia dalla minoranza che dalla maggioranza, oltre ad essere stata appoggiata da diversi cittadini, che l’hanno richiesta al sindaco. E il loro desiderio è stato esaudito: l’assemblea è prevista per lunedì prossimo, a partire dalle 20, e potrà essere seguita anche in diretta nei social.
Il sindaco, comunque, dopo la conferenza decisoria, non si è mai dato per vinto, e aveva assicurato che avrebbe fatto ricorso in ogni sede contro l’esito della conferenza dei servizi: il mese scorso, per mezzo di un decreto sindacale, è stata disposta la costituzione del Comune di Cavarzere davanti al Tar del Veneto, che si è schierato - ancora una volta - contro l’autorizzazione dell’installazione dell’impianto a biometano.
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