Ferrovia: un altro lunedì nero: ritardi record, pendolari furiosi

CHIOGGIA - Linea ferroviaria Chioggia-Rovigo: ormai è un’Odissea senza fine. Dopo qualche miglioramento registrato venerdì e sabato, ieri al secondo lunedì da quando è ricominciato l’anno scolastico, i treni hanno di nuovo fatto registrare ritardi da record.

Il treno partito da Rovigo e diretto a Chioggia delle 9 ha accumulato addirittura un’ora di ritardo; lo stesso per quello delle 9.47 diretto a Rovigo; 45 minuti di ritardo, invece, per quello diretto a Chioggia delle 9.50. Ritardi che hanno mandato su tutte le furie i pendolari della tratta, compresi gli studenti che devono raggiungere gli istituti di Rovigo e che, in questi primi giorni di scuola, si sono trovati davvero in difficoltà.

E sulla questione si sta interessando, in questi ultimi giorni, anche la politica. Il consigliere regionale e comunale chioggiotto del Pd Jonatan Montanariello ha scritto direttamente ai vertici di Sistemi Territoriali (che gestisce la tratta) per chiedere i motivi del disservizio e per invitarli a risolverli al più presto.

Poi è sceso in campo il sindaco Mauro Armelao che ha preso contatti con gli enti interessati chiedendo il rispetto degli orari. Anche perché, per quasi tutta l’estate, la linea è rimasta ferma con sostituzione dei treni con servizio autobus, proprio per lavori di manutenzione. Alla ripartenza, però, i ritardi si sono accumulati giorno dopo giorno fino ad arrivare anche a punte di 90 minuti.

A quanto pare il problema risiede proprio nella rete ferroviaria che però non è in carico a Sistemi Territoriali, ma a Rfi. “Rfi faccia la sua parte e provveda a garantire il buon funzionamento della linea Chioggia-Rovigo. Per ora, a due settimane dall’inizio dell’anno scolastico, niente è stato risolto e a risentirne maggiormente sono gli studenti della frazione di Sant’Anna di Chioggia che, in alcuni casi, sono stati costretti a farsi portare a scuola a Rovigo dai propri genitori per evitare dei ritardi record in classe. Ora l’ennesimo lunedì nero e tutto fa pensare che, purtroppo, non sarà nemmeno l’ultimo”.