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LAVORI
01.10.2022 - 16:58
I lavori a palazzo Granaio vanno verso la conclusione.
CHIOGGIA - Palazzo Granaio restituito alla città entro i primi tre mesi del 2023. Lo ha annunciato in consiglio comunale il sindaco Mauro Armelao durante la votazione per la definizione del nuovo programma della legge speciale.
Non solo, il primo cittadino, assieme al presidente del consiglio comunale Beniamino Boscolo Capon ha scritto alla Biennale di Venezia per programmare il futuro dello storico palazzo accanto al municipio: “Abbiamo scritto - spiega Armelao - per chiedere di prendere in considerazione anche la nostra città per esposizioni, mostre e eventi culturali di grande richiamo”. Già qualche settimana fa l’assessore ai lavori pubblici Elisabetta Griso aveva annunciato che i lavori stavano continuando senza sosta, rispondendo a una interpellanza del consigliere dem Jonatan Montanariello.
Gli operai, nelle prossime settimane, si occuperanno del recupero della chiesetta al primo piano e saranno recuperate anche le tavolette lignee poste a paramento delle vetrine, sempre al piano terra. E, come era già stato annunciato dal presidente del consiglio Beniamino Boscolo Capon, con la votazione del programma di legge speciale, sono stati stanziati ulteriori risorse economiche per poter finire il palazzo nei primi mesi del 2023.
Un cantiere lunghissimo, quello del palazzo Granaio, in pieno centro storico, a pochi passi dal municipio. Uno degli edifici più antichi della città (1322) anteriore alla Guerra di Chioggia, di stile gotico molto sobrio. Aveva la funzione di conservare il grano necessario alla comunità e poggiava originariamente e fino al secolo scorso su 64 colonne, che solo in questo secolo sono state cementate ricavando un piano terra. Sulla facciata è visibile un’edicola con un’immagine della Madonna col Bambino, opera attribuita a Jacopo Sansovino (1486-1570). Finora l’intervento è costato 2,6 milioni di euro ma la cifra, a chiusura cantiere, dovrebbe abbondantemente superare i tre milioni.
A luglio dell’anno scorso sono state tolte le impalcature che erano presenti dal lontano 2016. Nel corso degli anni sono emerse innumerevoli criticità strutturali non prevedibili che hanno dilatato notevolmente i tempi di chiusura dei lavori. Il consolidamento e la sostituzione di alcune strutture portanti ormai completamente danneggiate, hanno richiesto varianti al progetto e risorse economiche supplementari. Il tetto è stato completamento rinnovato e nelle tre grandi sale al primo piano potrebbero sorgere una pinacoteca e nuovi spazi per eventi culturali e proprio in questa direzione va la lettera del sindaco Armelao e del presidente de consiglio Beniamino Boscolo Capon alla Biennale di Venezia.
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