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Munari: “Ci batteremo per famiglie e imprese”

A un anno dalla sua elezione, parla il sindaco: “Abbiamo assunto vigili urbani e nuovi dipendenti. Ma vogliamo il massimo per Cavarzere”

Munari: “Ci batteremo per famiglie e imprese”

CAVARZERE - Un anno con la fascia tricolore, con qualche capello bianco in più ma con tanta voglia di fare bene per una città che lui stesso, Pierfrancesco Munari, definisce la porta a sud di Venezia. “E’ ancora il mestiere più bello del mondo, se fatto come lo voglio fare io”.

Un anno e due giorni a Palazzo Barbiani, qual è il bilancio di questi 367 giorni, sindaco?

“Noi puntiamo sempre a ottenere il massimo e siamo sempre insoddisfatti per questo nonostante le tante cose realizzate potevamo farne molte di più. Dal punto di vista del personale, abbiamo due agenti in più dei vigili urbani, un settore che era fermo da dieci anni. Abbiamo fatto concorsi per tecnici amministrativi categoria C. Concorsi che hanno avuto l’attenzione di altre amministrazioni che hanno chiesto accesso alla nostra graduatoria. Molti cavarzerani hanno partecipato, molti sono in graduatoria e molti hanno ottenuto un lavoro. Già questo è motivo di soddisfazione per noi. Sono momenti difficili per i comuni in generale”.

Cosa chiedono i cittadini che bussano alla sua porta?

“Abbiamo vissuto momenti drammatici prima con la pandemia, poi con la guerra in Ucraina e con l’aumento delle utenze. Ciò ha fatto sì che i cittadini chiamassero sempre più spesso per avere un aiuto dal Comune. Si è allargata la forbice delle persone che hanno bisogno a noi. E non riusciamo a far fronte a tante richieste”.

Chiederete qualcosa di più al governo di centrodestra?

“Sicuramente chiederemo qualcosa in più, lo abbiamo fatto con il governo attualmente in carica, anche come Anci. Chiederemo aiuti per le utenze delle famiglie ma anche per i servizi comunali che devono essere ridotti. Cavarzere avrà 400mila euro in più di incremento di utenze a fronte di fondi statali per 90mila euro. Come lei sa tra l’altro abbiamo appena approvato un debito fuori bilancio che ci hanno lasciato in eredità e questo pesa sull’amministrazione ordinaria di un comune”.

Cavarzere ha lunghe strade arginali ed è frequente il getto di rifiuti anche pericolose. Oltre ad essere frequente il vandalismo. Come state agendo?

“Abbiamo 140 chilometri quadrati di territorio e molte strade arginali. Io mi batto per osteggiare queste situazioni di degrado, dal danneggiamento fatto dai ragazzini e l’abbandono dei rifiuti fatte da persone che dovrebbero essere più coscienti e che non lo sono. Non possiamo pensare di controllare tutto con gli occhi elettronici dobbiamo toccare la sensibilità delle persone per far capire loro che quei soldi che spendiamo per pulire farebbero bene alle tasche di tutti”.

Cavarzere è anche una città molto vivace economicamente. Ha un trascorso economico invidiabile. E il rogo alla Bottecchia racconta di un disastro, ma anche di un distretto della bicicletta che molti non conoscevano. Cosa farete per l’economia locale?

“Eravamo la capitale del jeans negli anni Ottanta. Il mercato globale ha cambiato tutto, ma io sono convinto che Cavarzere abbia molto da dare e da dire ancora economicamente. Paghiamo un pegno molto pesante di un calo perpetuo dal 1951 in poi da 27mila abitanti a meno di 13mila abitanti. Ma sono convinto che radicando industrie nel territorio e dando lavoro, la perdita di residenzialità potrebbe essere invertita. Io sono convinto che le infrastrutture siano necessarie e lo stiamo dicendo a tutti i livelli anche con i comuni vicini di Chioggia, Cona e del Basso Polesine. Abbiamo bisogno di infrastrutture per invertire la rotta”.

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