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Il caso

Spari in classe, ferita una professoressa

Shock in un istituto tecnico di Rovigo: un ragazzino spara e colpisce una docente mentre un compagno di classe riprende la scena.

CHIOGGIA - Spari in una classe scolastica di Rovigo. Spari rivolti contro la professoressa. Si trattava di pallini in gomma, esplosi da una pistola ad aria compressa, un fatto gravissimo, che non può non portare ad interrogarsi su cosa possa spingere dei giovani adolescenti a compiere un atto tanto assurdo quanto inutile. E pericoloso, perché la professoressa, dell’istituto Viola Marchesini, pare proprio sia stata colpita due volte, prima alla testa e poi ad un occhio, cosa che l’ha spinta a recarsi al pronto soccorso per ricevere le cure.

E d’altra parte la sequenza del video parla chiaro, perché la scena, assurdità che si somma ad assurdità, è stata ripresa da un secondo ragazzino che puntava l’obiettivo del telefonino proprio sulla prof per riprendere il momento del colpo. E così si vede l’insegnante intenta a spiegare la lezione sulla cattedra. Poi un sussulto, il pallino, partito dalla pistola fuori inquadratura, che la colpisce alla testa. La professoressa poi appare spaesata, fatica a comprendere cosa sia successo. Si tocca con la mano la tempia, chiede che cosa l’ha colpita.

Ma il comportamento esecrabile non finisce qua perché alcuni ragazzini sghignazzano, la deridono, facendo scempio di ogni forma di comportamento civile. Il video si chiude qualche istante dopo, ma pare che ci sia stato un secondo colpo, questa volta diretto ad un occhio della professoressa. Più doloroso del primo, tanto da rendere necessarie le cure dell’ospedale. Un’azione preparata ad hoc, quindi, per essere filmata e poi diffusa. Una sorta di stupida, forse criminale, bravata di cui i ragazzini e i familiari potrebbero essere chiamati a rispondere.

Ed ora arriva il momento dei provvedimenti disciplinari da parte dell’istituto scolastico rodigino. Una sanzione e l’obbligo di formazione di una giornata di educazione civica, con l'aggiunta di un incontro con la psicologa è quanto è stato deciso dalla direzione scolastica dell'istituto Viola Marchesini di Rovigo, per rispondere al grave atto di maleducazione, e inciviltà, messo in atto da alcuni studenti nei confronti della docente.

Il fatto risale a qualche giorno fa, scene riprese come detto anche da un telefonino, con un video che ha già fatto il giro dei cellulari di molti studenti polesani e non solo. Nel video si vede che alcuni studenti, in orario scolastico, colpiscono alla testa l'insegnante, impegnata nella lezione, con un pallino di gomma. Un colpo diretto alla fronte a cui era seguita una reazione di dolore, seppur composta, della docente. “Si tratta di una pistola spara pallini ad aria compressa - conferma Isabella Sgarbi, dirigente scolastico dell’istituto Viola Marchesini- abbiamo provveduto a fare le dovute verifiche confrontate con quanto i ragazzi hanno dichiarato. Il fatto è stato inoltre segnalato alla questura e per tutta la classe ora è prevista la formazione di una giornata sul tema dell'educazione civica ed un colloquio con una psicologa”.

Per coloro che hanno compiuto l'atto è stata prevista inoltre una sanzione. “Al ragazzo che ha sparato e a chi ha fatto il video arriverà una sanzione più severa - specifica Sgarbi -, minore a chi ha partecipato al video. Rimane comunque un episodio grave e lesivo dell'insegnante”. Alla docente rimane, poi, la decisione finale se denunciare o meno il fatto subito alle forze dell’ordine.

“Quello che più dispiace è che a compiere questa azione siano stati ragazzi di prima superiore, quindi arrivati nel nostro istituto da quattro settimane - prosegue -. Questi studenti avevano già ricevuto dagli insegnanti alcune ore di formazione sul tema delle lesioni e su questo argomento”.

Secondo Sgarbi la gravità del fatto è soprattutto dovuto alla premeditazione. “Un atto preordinato, perché i ragazzi si erano accordati prima di compierlo - specifica - tra chi ha portato la pistola e chi era pronto a filmare. Ma ancora più grave del fatto in sé è stata la derisione dell'insegnante che era già stata colpita. Un comportamento che non ha davvero spiegazione”.

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