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Cavarzere
05.11.2022 - 12:10
CAVARZERE - Rottanova in festa per il grande traguardo raggiunto da Ines Longhin che, ieri, ha spento 100 candeline circondata dall’amore dei tre figli, delle loro famiglie e dei tantissimi amici. Ines, classe 1922, nasce a Candiana, in giovane età si trasferisce a Rottanova, in prossimità del canale Gorzone, poi in via Coette Basse circondata da una splendida campagna e, successivamente, in via Umberto Maddalena dove tutt’ora risiede.
Seconda di sette fratelli, due dei quali, Benito e Luigi, che hanno condiviso e vissuto la grande festa organizzata per la sorella, Ines è una donna d’altri tempi, ricca di energia, amore, dedizione, messa alla prova da grandi sacrifici, in primis quello vissuto nel periodo della Seconda guerra mondiale. Pienamente disponibile verso la famiglia che ha cresciuto in modo esemplare a partire dai figli e, successivamente, ai nipoti. Donna e sposa, con il marito Giovanni Garbin che di lavoro faceva il muratore scomparso nel 1984.
Donna e madre di tre figli Dolores (che vive in Piemonte), Graziano e Raffaella che vivono a Rottanova. Donna e lavoratrice nella campagna del “Delta” con i fratelli e, contemporaneamente, un hobby vissuto ancora di più della campagna, ossia il ricamo delle tovaglie che la vedeva impegnata dalle 5 della mattina mentre ancora la famiglia dormiva. Ines aveva scoperto un altro hobby: la lettura che la impegnava per ore e ore fra libri e riviste, fino a quando la vista glielo permise. Una donna devotissima alla Chiesa che mai mancava alla messa, al rosario giornaliero. Tutt’ora, ogni giorno, recita il rosario e partecipa alla messa in tv, “rispondendo” con precisione alle preghiere.
Ogni settimana la nonna del paese riceve l’Eucaristia da don Virgilio, parroco emerito di Rottanova, un gesto che vive con immensa gioia, come ieri quando il suo compleanno è stato celebrato in paese con il suono delle cinque splendide campane ed una messa celebrata nella sua casa da don Virgilio e don Francesco alla presenza dei familiari e numerose persone. Quando ascolta le notizie della guerra scatenata dalla Russia contro l’Ucraina, Ines prova paura: “Ricorda le paure della Seconda guerra mondiale quando dovevano andare a rifugiarsi all’arrivo di ‘Pippo’ e dei bombardamenti - afferma il figlio Graziano - riemergono in lei i ricordi di un periodo buio quando dovevano andare a cercare la legna per scaldarsi”. A renderle omaggio, ieri, tutte le associazioni del paese, gli amici, i parenti e il sindaco Pierfrancesco Munari. “Mia mamma ci ha insegnato a vivere con ciò che abbiamo, senza invidia, senza sentimenti di rancore verso gli altri - le parole di Graziano a nome anche delle sorelle - ci ha insegnato il rispetto verso il prossimo e, soprattutto un motto: ‘se vuoi ottenere di più impegnati maggiormente con le tue forze’”.
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