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Chioggia
12.11.2022 - 18:44
CHIOGGIA - Auditorium San Nicolò gremito per l’incontro con il direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana, dal titolo “Le cose che veramente contano”. Un evento organizzato dal Fondaco di Chioggia con il sostegno della Banca Patavina, rappresentata dal presidente Leonardo Toson. Intervistato da Nicola Saldutti, caporedattore economia del Corriere della Sera, il direttore Fontana ha raccontato quali sono le ragioni per la ripartenza dopo la fase acuta della pandemia e in tempo di guerra dentro un contesto internazionale e nazionale così complesso.
“E’ particolarmente bello che fosse il primo incontro di ripartenza dopo un periodo di interruzione - le parole di Fontana - essere qui in una città splendida mentre ci stiamo faticosamente rimettendo in moto, tra pandemia, guerra, crisi economica e cambiamento politico, con una frattura forte nella storia del Paese, una novità. L’incontro è intitolato ‘Le cose che contano’ e tra queste ci possiamo mettere l’informazione. Ma faccio un passo indietro per dire cosa abbiamo imparato in questi due anni e mezzo difficili personalmente per tutti e per la società, rispetto alle cose importanti per la nostra vita”.
“C’erano due slogan ‘andrà tutto bene’ il primo, in realtà non è andato tutto bene: per il numero dei morti, per le persone ammalate e per quanto abbiamo sofferto - ha proseguito - l’altro era ‘ne saremmo usciti migliori’: questo lo lascio giudicare a voi se ne siamo usciti migliori. Penso che se c’è stata una lezione è che abbiamo capito quanto fosse importante la vita di comunità e poterci vedere, quanto abbiamo sofferto a essere isolati; pensiamo al disagio giovanile e ai problemi psicologici e fisici che ha portato rimanere isolati. E l’importanza di non chiudersi dentro e avere relazioni. Poi, una seconda questione , avendo tanto sofferto e capito quanto dura è stata, dovevamo uscirne un po' più seri e riflessivi. Ma ho grandi dubbi che sia stata così, vedendo la discussione dove la ‘fazione’ prevale su tutto, soprattutto sulla comunità scientifica. Ma ci siamo anche accorti che avevamo trascurato l’idea di crescita individuale e collettiva della scuola, della ricerca e della innovazione, che sono necessarie per studiare e trovare tutte le possibilità per farci vivere meglio”.
“In questo contesto l’informazione senza dubbio è importante, non perché è il mio lavoro, ma immaginate se non ci fosse informazione libera e se fossero filtrate e pilotate le notizie, che comunque in certi casi lo sono anche qua in Italia - ha aggiunto - l’informazione significa non tanto schierarsi in un campo ma avere strumenti perché ognuno di noi si crei le proprie conoscenze e si faccia un’idea di un fatto, che sia cittadino o del mondo. Per questo non mi piacciono i giornali dove ci si ritrova, dove dentro ci sono idee e pregiudizi delle persone stesse, dove ci si trova una conferma di se stessi. Una buona informazione deve essere un’apertura sul mondo, ti deve far dire, rispetto a un fatto, ‘non ci avevo pensato’”.
L’incontro ha avuto il patrocinio e il contributo del Comune di Chioggia. “Una grande serata - ha commentato il presidente del consiglio comunale Beniamino Boscolo Capon - è stato un piacere rivedere il Fondaco organizzare eventi di questo spessore e su tematiche così importanti dopo anni di stop dovuti al Covid così come è stato un onore poter ospitare relatori di primo piano con cui affrontare tematiche importanti e di rilevanza per il nostro territorio”.
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