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Chioggia
19.11.2022 - 19:05
CHIOGGIA - L’assessore all’Ambiente Serena De Perini al lavoro per trovare soluzioni alternative all’attuale servizio di raccolta degli indumenti usati. La questione è stata affrontata mercoledì sera in consiglio comunale, durante la discussione di un ordine del giorno presentato dal consigliere del Movimento 5 Stelle Daniele Stecco che chiedeva, appunto, di rivedere il sistema di raccolta. Attualmente per raccogliere i vestiti usati in tutto il territorio ci si serve di una trentina di campane in acciaio di colore giallo. Lo svuotamento delle campane e la relativa raccolta dei vestiti è affidata ad una cooperativa che collabora con Veritas. La raccolta è settimanale nel periodo estivo e invernale e bisettimanale nei periodi intermedi.
“Capita però sempre più spesso - spiega Stecco che ha firmato l’ordine del giorno - che i vestiti vengano abbandonati a terra perché i contenitori sono vuoti o che, peggio ancora, vengano presi di mira dai vandali o utilizzati come ricettacolo di ogni tipo di rifiuto. Come conseguenza molti indumenti che potrebbero essere riutilizzati e dati a persone bisognose, vengono buttati via”. Stecco chiede all’amministrazione comunale di impegnarsi a cambiare le modalità di raccolta del servizio. “Si potrebbe - spiega - in collaborazione con Veritas e le cooperative sociali del territorio effettuare un servizio gratuito di raccolta tramite un eco-centro mobile, a chiamata e con orari di presenza in determinati giorni della settimana, o stipulare collaborazioni con le parrocchie per istituire dei centri di raccolta dedicati. In questo modo si eviterebbe il degrado a cui assistiamo attorno alle campane attualmente utilizzate”.
L’assessore De Perini ha spiegato quanto complessa sia la situazione. “L’amministrazione è sul pezzo e sta lavorando per cercare di capire in che modo si può migliorare il servizio - le sue parole - tanto per dare una idea della sua complessità basti pensare che, negli ultimi 2 anni, sono state raccolte 400 tonnellate di vestiti usati. Alcuni comuni come Vigonovo e Campagna Lupia, hanno eliminato i contenitori e hanno un furgoncino che passa con cadenza fissa a raccogliere gli indumenti. Altri virtuosi conferiscono questi sacchi direttamente all’Ecocentro. La raccolta differenziata degli indumenti, come per la carta e la plastica, è obbligatoria. Caritas in questo momento non è strutturata per raccoglierli in autonomia sul territorio: servirebbero magazzini di stoccaggio che, al momento non ci sono”. “Il servizio negli anni precedenti era fatto anche in parte dalle parrocchie, ma con il covid questo ‘aiuto’ si è per forza azzerato. Ora con Veritas - conclude l’assessore - sto studiando soluzioni alternative ai contenitori attuali che portano degrado e sono anche pericolosi in alcuni casi, come hanno evidenziato anche le cronache nazionali degli ultimi tempi”.
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