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Cavarzere

Un secco “no” nel segno di Maila

Fiori alla panchina gialla per dire stop alla violenza di genere. E il sindaco Munari dedica la giornata alla memoria della giovane cavarzerana uccisa nel 2018,

CAVARZERE - Una mattinata per ricordare Maila: un momento per fermarsi a riflettere e dedicare un pensiero a tutte le vittime di femminicidio e a tutte coloro che quotidianamente subiscono violenza, fisica e psicologica, a casa o sul lavoro.

Questa mattina, 24 novembre, davanti alla panchina gialla di via Tullio Serafin a Cavarzere, l’amministrazione comunale - guidata dal sindaco Pierfrancesco Munari, e composta dalla presidente del consiglio Roberta Fava e dagli assessori Mattia Bernello e Stefania Sommacampgna - assieme ad Auser e altre associazioni ha portato fiori per ricordare le vittime della violenza e in particolar modo Maila Beccarello, uccisa a Cavarzere dal proprio compagno nell’estate del 2018.
Un gesto che ha scosso, non solo la comunità cavarzerana, ma tutta Italia, vista la crudeltà con il quale quel femminicidio è stato compiuto.

“Oggi è una delle tappe che abbiamo organizzato, insieme all’assessorato alle pari opportunità e alle politiche sociali - spiega proprio il primo cittadino di Cavarzere, Pierfrancesco Munari - proprio qui, qualche anno fa, è stata posizionata una panchina gialla”. Un arredo dal forte impatto simbolico che vuole rappresentare impegno e monito proprio contro la violenza di genere. Sullo schienale della panchina, una targa con dedica proprio a Maila.

Munari, quindi, ha riassunto il motivo della mattinata: “Siamo qui - le sue parole - per ricordare una nostra concittadina che è stata vittima di un orrendo femminicidio, uno dei tanti che sono accaduti nella nostra provincia. Per noi è un dovere essere qua e mantenere alta l’attenzione su questo tema”.

“Mercoledì - ha detto ancora Munari - abbiamo convocato la consulta alle pari opportunità e contro le discriminazioni: si tratta di un segnale forte che ha voluto dare l’amministrazione, le associazioni di categoria e sindacati per creare un tavolo, un contenitore di idee per contrastare questa violenza che ormai si legge quotidianamente, cercando di educare i più giovani a quello che è il rispetto delle altre persone indipendentemente da tutto”.

Tanta commozione per un momento che viene sempre ricordato con grande sofferenza: Maila era una persona molto conosciuta e alla quale molte persone volevano bene. Il suo omicidio resta una ferita aperta nella coscienza di tutti quanti.

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