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Chioggia
06.12.2022 - 18:25
CHIOGGIA - Tornate, martedì 6 dicembre, al loro posto le tavolette lignee della facciata di palazzo Granaio. L’assessore ai Lavori pubblici Elisabetta Griso lo aveva promesso qualche giorno fa e l’intervento si è concluso ufficialmente ieri mattina con la posa. Un intervento laborioso quello attuato dagli esperti a causa dello stato di degrado in cui si trovavano gli intarsi, esposti da quasi 200 anni agli agenti atmosferici. Le tavolette erano state rimosse dalla loro sede originaria e catalogate nel 2019 nel corso di un precedente intervento. Quest’anno poi si è proceduto al restauro vero e proprio del rivestimento ligneo in tavole di larice posto a copertura delle mensole e delle travature lignee su cui poggia la muratura perimetrale di Palazzo Granaio. Gli elementi lignei risultavano in avanzato stato di degrado a causa dell’esposizione agli agenti atmosferici e delle manomissioni susseguitesi nel tempo.
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E per il futuro, Palazzo Granaio sarà casa della Cultura in grado di far decollare il centro storico cittadino dal punto di vista degli eventi e delle mostre. Non è un mistero infatti che la struttura dovrebbe diventare, una volta messa a disposizione della cittadinanza, una pinacoteca in grado di avere forte richiamo anche a livello nazionale.
Ne è convinto anche il direttore di Arteven, Pierluca Donin che, da sempre, è promotore di eventi culturali per giovani, adulti e famiglie in tutto il territorio nazionale. “Chioggia potrebbe vivere un momento d’oro che potrebbe riattivare la città anche durante l’inverno con un polo culturale che non ha precedenti nelle vicinanze - spiega - incastonati nel centro storico abbiamo il teatro che finito avrà due sale, l’auditorium, il granaio e il chiostro dell’ex asilo; potrebbero ospitare qualsiasi manifestazione sostenibile con poco spostamento creando un sistema di permanenza di un nuovo turismo culturale. Servono obiettivi, strategia, risorse e soprattutto persone in grado di guidare un cambiamento anche collegandosi con l’Università Ca’ Foscari e i corsi della facoltà di Lettere che potrebbero studiare un modello da sperimentare”.
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