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Chioggia

“Mercato ortofrutticolo di speciality”

Boscolo Palo, presidente di Chioggia Ortomercato Veneto, parla del futuro del mercato di Brondolo

“Mercato ortofrutticolo di speciality”

CHIOGGIA - Dalla celebrazione per i 50 anni del mercato ortofrutticolo alla pianificazione del suo futuro. Lunedì è stato presentato il volume che raccoglie la storia della struttura, ma ci si è interrogati anche sulle sorti del mercato locale nei prossimi anni tenendo conto che, Chioggia Ortomercato del Veneto, società che lo gestisce, finirà il suo lungo periodo di proroga a fine dicembre.

Al workshop hanno partecipato l’amministratore unico di Chioggia Ortomercato Giuseppe Boscolo Palo, il direttore della direzione Agroalimentare della Regione Veneto, Alberto Zannol, l’assessore alle Attività produttive di Chioggia Daniele Tiozzo Brasiola, il direttore del Maap (Mercato Agricolo Alimentare di Padova) Francesco Cera, il direttore di Veronamercato e vicepresidente di Italmercati Paolo Merci e il presidente del Mercato di Lusia e vicepresidente della Camera di Commercio di Venezia e Rovigo Gian Michele Gambato con le conclusioni dell’onorevole Luca De Carlo, presidente della nona Commissione permanente al Senato (industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare), si è ragionato soprattutto sui cambiamenti che bisogna intraprendere per far sopravvivere questo tipo di strutture.

L’analisi condivisa da tutti è stata quella di considerare i mercati dell’agroalimentare, così come erano stati concepiti negli ultimi decenni, superati. Oggi gli esempi da seguire sono quelli dell’integrazione dei diversi prodotti o delle diverse opportunità commerciali sulla scorta di quanto sta accadendo in altre esperienze dove a fianco della vendita delle materie prime sono nati dei Cash&Carry, dei ristoranti, dei ticket mercantili che coniugano prodotti orticoli e prodotti ittici.

Non meno importante risultano gli investimenti rivolti all’ammodernamento delle strutture, il cambiamento climatico degli ultimi anni sta seriamente inficiando la conservazione delle produzioni, e l'adeguamento delle leggi che regolano il funzionamento dei mercati, quella nazionale risale al 1959, mentre quelle regionali sono rispettivamente del 1979 e del 1986. Si tratta di distanze misurabili in anni luce se consideriamo i cambiamenti che hanno interessato la società dei consumi negli ultimi decenni e quindi anche il sistema della vendita, il cui controllo andrebbe esteso lungo tutta la filiera - dal campo alle tavole dei consumatori - per garantire il giusto prezzo per chi compra e per chi vende.

“Noi crediamo - spiega Boscolo Palo - che per affrontare le problematiche che attanagliano il comparto orticolo si deve partire dal principio della giusta remunerazione del produttore e per farlo bisogna avere chiare quali azioni sviluppare. La nostra visione strategica è quella di creare una filiera sostenibile, virtuosa e coesa in grado di produrre e commercializzare prodotti di qualità in territori di qualità quale reale valore aggiunto per uscire dalla logica delle commodity ed andare verso le speciality in grado di consentire una adeguata remunerazione delle produzioni come condizione per dare una giusta redditività ai produttori. E’ fondamentale, quindi, che il presidio del Mercato di Brondolo rimanga sempre operativo: per il comparto orticolo chioggiotto, per essere punto di riferimento nazionale per la formazione del prezzo del radicchio e per essere interlocutore riconosciuto, quale è, nel rapporto con le istituzioni regionali e nazionali. Il nostro Mercato orticolo, con la gestione di Chioggia Ortomercato, sta realizzando un cambiamento strategico, rendendo possibile e sostenibile l’attività orticola all’interno del compendio immobiliare di Brondolo al punto che se non l’avesse avviato già dal 2010 con la progressiva realizzazione di un Polo Agroalimentare avrebbe seguito la stessa sorte di quelli che hanno chiuso i battenti”.

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