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Chioggia
14.12.2022 - 21:00
CHIOGGIA - Un 2022 positivo e segnali incoraggianti per il futuro: gli artigiani di Chioggia soddisfatti dell’andamento dell’intero comparto ma con una grossa nube all’orizzonte, quella legata al personale. E’ questo in sintesi il giudizio degli artigiani della Cna di Chioggia su un 2022 che pure si era aperto sotto auspici tutt’altro che incoraggianti. “Ad inizio anno c’era un pessimismo palpabile - ricorda il presidente mandamentale Daniele Scarpa - gli scenari di guerra che si sono presentati in febbraio, mentre non era ancora superato lo spettro della pandemia, incutevano grande preoccupazione tra gli imprenditori. La primavera ha poi fortunatamente invertito la tendenza, fino ad arrivare ai mesi di giugno e luglio che, almeno sul versante turistico, hanno portato addirittura una certa euforia tra gli operatori. Un’euforia che si è paradossalmente raffreddata in agosto, con il picco del panico per il caro-bollette ed il caro-carburante, ma settembre e la parte finale dell’anno hanno rimesso abbastanza in sesto le cose: molte paure sono state metabolizzate e l’economia cittadina ha ripreso un trend positivo”.
Ma quali sono i settori in cui questo andamento è stato più evidente? “Sicuramente la ristorazione - spiega Scarpa - che ha beneficiato di un turismo, anche locale, non solo balneare, ma pure rivolto a visitare la città. E sicuramente l'edilizia, che grazie agli incentivi e non solo si è risollevata dopo anni davvero difficili: dai dati in nostro possesso risulta che oltre il 60% delle aziende edili iscritte alla Cna hanno registrato aumenti di fatturato, buona parte dei quali molto significativi”.
E per il 2023 il comparto si aspetta una buona stagione, tenendo conto anche del previsto aumento degli arrivi di navi da crociera a Chioggia. “Oggi possiamo dire che circa il 70% dei nostri associati va incontro al prossimo anno con un ‘sentire’ positivo - osserva il presidente della Confederazione Nazionale dell’Artigianato chioggiotta - quanto al restante 30%, si attesta su previsioni di sostanziale stabilità, e non prevede grandi scossoni. Se poi, come tutti speriamo, la situazione internazionale dovesse rasserenarsi, il quadro potrebbe farsi ancor più decisamente roseo”. “Il grosso problema che attualmente persiste e che è davvero trasversale ai vari comparti produttivi - conclude Scarpa - è piuttosto quello della mancanza di personale. La difficoltà di reperire gli addetti è diventata ormai endemica, e rappresenta un limite reale per lo sviluppo delle nostre imprese. Sarà importante che nel 2023 vi si ponga mano con decisione”.
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