L’omicida di Marangon è rimasto in libertà

SOTTOMARINA - Andrè Morana, il 26enne responsabile della morte del pensionato Paolo Marangon, non è in carcere ma si trova nella sua abitazione di via Alga. La sua situazione, dal punto di vista giuridico, è diventata molto pesante essendo passata dall’accusa di lesioni aggravate a quella di omicidio preterintenzionale. La Procura non ha però ravvisato la necessità di un arresto anche perché il 26enne, da quando è successo il fatto, è sempre rimasto a casa e non ha mai tentato la fuga. Pare che il giovane abbia confermato di aver inseguito Marangon per strada dopo che questi gli ha inavvertitamente pestato un piede e urtato il braccio e di essere stato lui a chiamare i carabinieri e l’ambulanza. Una circostanza che sarà facilmente verificabile consultando il tabulato delle chiamate partite dal proprio cellulare. Il giovane quindi, salvo eventuali cambiamenti disposti dalla Procura, attenderà a casa il processo mentre dovrebbe invece essere eseguita venerdì l’autopsia sul corpo del 67enne.

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La decisione di non arrestare il giovane non è piaciuta a gran parte dell’opinione pubblica locale. Soprattutto sul web in molti si sono scagliati contro questa scelta, ritenendo che chi, per futili motivi, ha causato la morte di un innocente, dovrebbe attendere il giudizio in regime di non libertà. Tuttavia l’arresto è previsto sempre e solo in caso di flagranza di reato, cosa che non è accaduta in questo particolare caso. Marangon, 67 anni, è morto lunedì sera all’ospedale dell’Angelo di Mestre dove era stato portato sabato sera a seguito del pestaggio avvenuto in via Alga. L’uomo è caduto rovinosamente a terra, sbattendo la testa, a seguito di una spinta o di uno schiaffo dato dal 26enne. Un caso che ha profondamente scosso tutta la comunità e riaperto il dibattito sulla situazione in cui versa, da anni, via Alga. Il sindaco Mauro Armelao ha proclamato il lutto cittadino per il giorno dei funerali che saranno fissati non appena giungerà il nullaosta dalla Magistratura.