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ECONOMIA
19.12.2022 - 09:03
Ma la nostra provincia è quella in cui l’inflazione pesa meno rispetto al resto del Veneto
VENEZIA - Una “tassa” nascosta da 2.650 euro a carico di ogni famiglia. L’inflazione a Venezia, a novembre, ha superato il 10%, e per cittadini e consumatori è una vera mazzata: in un anno, infatti, sull’altare dell’aumento dei prezzi la famiglia-tipo dovrà immolare ben 2.397 euro. Non sono mica noccioline: anzi, se non parliamo di due stipendi medi, poco ci manca. Ma siamo pure fortunati perché in 59 città italiane il rincaro è ancora più pesante.
A dirlo è l’Unione nazionale consumatori, che nei giorni scorsi ha diffuso la “classifica” dell’inflazione nelle città d’Italia: Trentino, Emilia e Lombardia le regioni in cui l’inflazione si fa sentire più di tutte, mentre il Veneto si colloca all’ottavo posto - e comunque sopra la media nazionale - con aumenti medi dell’11,8% per oltre 2.500 euro di aumenti a carico delle famiglie.
L’Istat ha infatti reso noti i dati dell’inflazione di novembre delle regioni e di tutte le città monitorate, in base ai quali l’Unione nazionale consumatori ha stilato la classifica delle città e delle regioni più care d’Italia, in termini di aumento del costo della vita.
In testa alla classifica dei capoluoghi e delle città più care, Bolzano dove l’inflazione pari a +12,3%, si traduce nella maggior spesa aggiuntiva, equivalente, in media, a 3.269 euro su base annua. Al secondo posto Bologna, dove il rialzo dei prezzi del 13,1% determina un incremento di spesa annuo di un soffio inferiore, pari a 3.268 euro per una famiglia media. Sul gradino più basso del podio Ravenna che con +13,5% ha una spesa supplementare pari a 3.262 euro annui per una famiglia tipo. E ancora: al quarto posto Milano (+12%, con un aumento del 3.258 euro), poi Forlì-Cesena (+13,3%, per 3.214 euro di rincari), Modena (+13%, 3.142 euro), al settimo posto Varese (+11,7%, ovvero 3.085 euro in più), segue Catania che ha l’inflazione più elevata d’Italia, +15,3%, pari a 3.037 euro. Al nono posto Trento (+11,5%, 3.010 euro). Chiude la top ten Piacenza, che con +12,4% è la prima città a scendere sotto i tremila euro di maggiori costi (2.997 euro). Le prime città venete in graduatoria sono Padova e Verona, appaiate al 27esimo posto, con rincari per 2.816 euro. Seguono Vicenza e Treviso dove i rincari peseranno rispettivamente 2.770 e 2.700 euro, e Venezia con 2.646 euro. A Belluno salasso da 2.496 euro. A Rovigo, con aumenti per 2.397 euro, i rincari meno elevati della regione.
La città più virtuosa d’Italia è Potenza, con un’inflazione del 9,2% e una spesa aggiuntiva per una famiglia tipo pari a “solo” 1.817 euro. Medaglia d’argento per Catanzaro (+10,1%, 1.886 euro), al terzo posto Reggio Calabria (+10,5%, 1.961 euro).
Seguono, nella classifica delle “risparmiose”, Campobasso e Ancona entrambe con 2.087 euro in più, al sesto posto Bari (+12,2%, 2.117 euro), poi Aosta, la città con inflazione più bassa d’Italia, +8,6% (2.129 euro), Caserta (+11%, 2.140 euro) e Ascoli Piceno (+11,4%, 2.154 euro). Chiude la top ten delle città migliori, Brindisi (+13,1%, 2.171 euro).
In testa alla classifica delle regioni più “costose”, con un’inflazione annua a +11,8%, il Trentino che registra a famiglia un aggravio medio pari a 3.066 euro su base annua. Segue l’Emilia Romagna, dove la crescita dei prezzi del 12,4% implica un’impennata del costo della vita pari a 2.949 euro, terza la Lombardia con rincaro annuo di 2.910 euro. La regione più “risparmiosa” è la Basilicata con aumenti per 1.762 euro
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