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Chioggia
29.12.2022 - 18:12
CHIOGGIA - Il Capodanno si avvicina, il sindaco Armelao vieta di vendere bevande in bottiglia o bicchiere di vetro o in lattina in concomitanza con la grande festa in programma a Sottomarina per celebrare l’arrivo del nuovo anno. Giovedì 29 dicembre è stata firmata dal primo cittadino l’ordinanza numero 68 che impone ai venditori, ambulanti di non vendere alimenti e soprattutto bevande in vetro e lattine, dalle 20 alle 3 del mattino in una vasta area di Sottomarina attorno alla festa che si terrà, salvo previsioni meteo avverse, sul Boulevard davanti a piazzale Italia. Il divieto riguarda tutti i venditori presenti nelle vie Isonzo, Umbria, Trieste, piazzale Europa, piazzale Italia, piazza Todaro, viale Veneto, viale Padova, viale Venezia, via San Marco e sul tratto di lungomare Adriatico che va da viale Umbria a viale Isonzo.
Una ordinanza molto simile a quella che viene emessa normalmente nei comuni in cui si tengono concerti o importanti partite di calcio e che quindi obbliga gli esercenti a versare le bevande vendute in bicchieri di carta. Questo per evitare, soprattutto a ridosso del countdown per l’arrivo del nuovo anno, pericolosi lanci di bottiglie o bicchieri di vetro o lattine piene che possono essere molto pericolosi per l'incolumità di chi sta festeggiando all’aperto. Una misura per tutelare la sicurezza di chi parteciperà alla festa quasi automatica, che non poteva di certo sfuggire a un sindaco che, fino all’anno scorso, di professione era poliziotto. Salatissime le multe per chi non rispetterà i termini dell’ordinanza, fino a 500 euro per ogni violazione accertata.
Armelao, in queste ultime settimane, si sta rivelando particolarmente intransigente per quanto riguarda la sicurezza e il disturbo della quiete pubblica, come del resto aveva promesso in campagna elettorale. E’ infatti di un paio di giorni fa, l’entrata in vigore del nuovo regolamento di polizia urbana che ha vietato il consumo in suolo pubblico di alcolici in tutta piazzale Europa e a Punta Poli, zone del territorio da dove erano arrivate la maggior parte delle proteste dei residenti. Vietata anche la musica, compresa quella in filodiffusione, e obbligo di chiusura dei locali alla mezzanotte, con riapertura non prima delle 6.
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