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Nuova Pac, agricoltura veneziana in ginocchio

L'allarme arriva dalla presidente di Cia Venezia, Federica Senno

Nuova Pac, agricoltura veneziana in ginocchio

VENEZIA - Il primo dell'anno è stato un giorno particolare per l'agricoltura visto che, con due anni di ritardo sulla tabella di marcia prima per difficoltà sull’accordo tra gli Stati, poi per il Covid, è entrata in vigore la nuova Politica agricola comune, la Pac. "E non è proprio una buona notizia: nel Veneziano potrebbero cessare l’attività il 20-30% delle aziende agricole" ha commentato Federica Senno, presidente di Cia Venezia, che ha richiamato l’attenzione sul fatto che la Pac esordisce già con una diminuzione delle risorse.

"La Pac 2014-2022 stanziava più di 408 miliardi di euro, mentre quella 2023-2027 si ferma a 386 miliardi - precisa la presidente di Cia Venezia - ma c'è soprattutto molta burocrazia e regole che mettono a rischio la sopravvivenza di molte aziende. I motivi? Presto detti. A fronte di legittime richieste (di fatto si chiede agli agricoltori ed agli allevatori un ulteriore passo in avanti nel rispetto dell’ambiente, delle acque, degli agroecosistemi, degli animali, del clima e del cibo), vengono tagliate le risorse. Il ricalcolo prevede un taglio del 47% dall'attuale valore di pagamento, mettendo a rischio la tenuta dei conti, soprattutto per le aziende più piccole: che sono proprio quelle che costituiscono il nostro tessuto imprenditoriale nel Veneziano".

Spiegare i tecnicismi non è facile: verrà tolto il pagamento greening (attualmente era il 52% del premio base), non ci saranno più le Efa (aree di interesse ecologico) e verrà eliminato il regime del piccolo agricoltore. E poi vengono introdotte nuove condizionalità rafforzate, con nuove misure, con obblighi sulle rotazioni delle colture. Per sostituire il pagamento greening, sono stati adottati cinque "ecoschemi": essi hanno finalità ambientale e si rivolgono alla zootecnia, alle colture arboree, agli oliveti paesaggistici, ai sistemi foraggeri estensivi e agli impollinatori, con pagamenti e impegni specifici.

"E' un momento molto delicato per la nostra agricoltura – aggiunge la presidente Senno - determinato dall’aumento incontrollato dei costi delle materie prime agricole, dei fertilizzanti, degli agrofarmaci, dei carburanti, dell’energia. L’inflazione galoppante, il rialzo dei tassi di sconto, la perdita del potere di acquisto delle famiglie medie italiane sono tutti elementi che incidono sui consumi e di conseguenza sulle vendite delle aziende agricole, causando una generale crisi delle stesse. La Pac oggi viene vista e vissuta come un investimento da parte dei cittadini europei che desiderano dare un futuro più sostenibile ai propri figli sotto il profilo ambientale, economico e sociale, ma deve anche essere adeguatamente finanziata per salvaguardare il reddito degli agricoltori. E va anche riconosciuto agli agricoltori il ruolo ambientale (tutela del territorio, dell'ambiente, diminuzione della Co2) anche nell'applicazione degli ecoschemi: sarà la nostra battaglia per il 2023, perché un settore fondamentale non solo per l’economia veneziana, ma per la quotidianità di tutti noi, venga salvaguardato".

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