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Cavarzere
12.01.2023 - 18:29
CAVARZERE - La questione dei medici di base torna nell’occhio del ciclone. Questa volta a causa del pensionamento del dottor Frediano Berto, che ha cessato la sua attività lavorativa a fine dicembre insieme alla dottoressa Silvia Rubini. Se però, per la Rubini, il sostituto è stato individuato nel dottor Francesco Fava, per Berto non è stato così e un nuovo dottore non è stato trovato. Questo ha comportato che circa 1.500 pazienti sono rimasti senza medico di base. Una situazione che ha scatenato un’accesa polemica sui social. I cittadini infatti, si sono lamentati non solo di aver perso il dottore, ma anche di non aver ricevuto alcuna comunicazione in merito.
A spiegare come si è svolta nel dettaglio la questione è stata Tiziana Mattiazzi, responsabile della segreteria del gruppo “Medicina Futura” di Cavarzere, il gruppo che accorpa i medici di famiglia di Cavarzere e Cona. “Una volta succedeva che normalmente quando un medico andava in pensione c’erano i nuovi laureati che lo sostituivano anche per un periodo breve - ha spiegato Mattiazzi - in questo caso però, nessuno ha dato disponibilità, anche dopo una ricerca capillare. Quindi, non è stata cattiva volontà, perché c’è stato davvero l’impegno di tutti per riuscire a trovare un medico. Purtroppo però, per il momento, non siamo riusciti a trovare nessuno. Le lettere ai pazienti, non sono state inviate perché non c’è stato proprio il tempo materiale. Quindi abbiamo utilizzato altri canali come i social per comunicare il cambio di medico”.
Per riuscire ad arginare la situazione i medici di famiglia in attività hanno acconsentito ad un aumento temporaneo di posti per riuscire ad assorbire tutti i pazienti del dottor Berto. “Online o negli uffici del distretto si può provvedere alla scelta del medico secondo le disponibilità - ha concluso Mattiazzi - ci tengo a precisare che nessuno rimane senza dottore e che la prescrizione dei farmaci è comunque garantita. La lettera ormai non ha più senso mandarla perché abbiamo visto che la stragrande maggioranza dei pazienti ha già fatto la sua scelta e noi nel giro di 15 giorni abbiamo lavorato per spostare circa 1.500 cartelle. Certo, sono d’accordo che la cosa migliore sarebbe stata quella di trovare un sostituto e questo sia per i pazienti che per i medici della medicina di gruppo: per tutti. Però al giorno d’oggi i medici che finiscono l’università hanno anche la possibilità di lavorare per le cooperative dove vengono pagati molto di più quindi hanno una scelta e trovare un medico al giorno d’oggi non è di certo facile come trovare una commessa. Quindi capisco che possa venire il nervoso, però non è che bisogna prendersela con chi sta facendo i salti mortali per far andare bene le cose. Qui noi qui lavoriamo e siamo al servizio dei cittadini per 12 ore al giorno abbiamo sei linee telefoniche e gestiamo un bacino d’utenza di circa 15mila persone”.
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