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16.01.2023 - 11:41
VENEZIA - “Il Veneto è una delle regioni italiane con il numero minore di fumatori. È il frutto di un impegno che da molti anni vede protagonista la nostra regione nella promozione di stili di vita e condizioni che consentano ambienti liberi dal fumo. L’obbiettivo è sempre quello di consentire le migliori condizioni di salute per i cittadini. È anche per questo che viviamo come un traguardo collettivo i venti anni dalla legge che ha esteso il divieto di fumare in tutti i locali chiusi”. Con queste parole il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ricorda il ventennale della legge del 16 gennaio 2003, passata alle cronache con il nome del ministro Sirchia, che ha esteso l’obbligo di non fumare nei luoghi chiusi accessibili al pubblico, in tutti i luoghi di lavoro, negli esercizi commerciali, di ristorazione, di svago e sportivi.
In particolare con l’iniziativa “Verso ospedali e servizi sanitari liberi dal fumo” si è puntato a creare modelli organizzativi e operativi per disporre di strutture sanitarie totalmente libere dal fumo.
I dati raccolti dal sistema di sorveglianza Passi aggiornati al 2021 evidenziano che, in Veneto, i fumatori sono il 22% della popolazione (723.000 persone circa - popolazione 18-69 anni), percentuale da anni tra le più basse in Italia. L’abitudine al fumo è maggiormente diffusa fra i più giovani (tra i 25 e i 34 anni) e si riduce con l’età. Da sempre fumano di più gli uomini (26%), rispetto alle donne (19%). Significativa, poi, la percentuale dei fumatori in condizioni economicamente più svantaggiate (33,5%). Un dato positivo viene dal fatto che, rispetto al 2008, la prevalenza dei fumatori tra i 18 e i 69 anni si è ridotta, passando dal 26% al 22%.
Si evidenzia, inoltre, che nel Veneto il 94% degli adulti riferisce che il divieto di fumo è “sempre” o “quasi sempre” rispettato nei locali pubblici da loro frequentati. Tali percentuali di rispetto sono da sempre tra le più alte in Italia. Anche l’esposizione al fumo passivo in ambito domestico è in Veneto molto ridotta: soltanto 6 intervistati su 100 dichiarano che nella propria abitazione è ammesso fumare (15 su 100 il dato nazionale).
“All'interno della Prevenzione - sottolinea l’assessore alla sanità, Manuela Lanzarin - abbiamo un’area specifica dedicata al trattamento del tabagismo, che ha come obiettivo di salute quello di garantire ed aumentare le offerte terapeutiche per smettere di fumare e supportare coloro che hanno deciso di intraprendere questo percorso”.
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