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Capo Est, il Tar ha deciso: lo sgombero è legittimo

Respinto il ricordo dei proprietari: i giudici hanno ricordato come nel complesso si fossero riscontate carenze igienico sanitarie.

Capo Est, il Tar ha deciso: lo sgombero è legittimo

Il blitz dell’estate scorsa al Capo Est di Sottomarina

SOTTOMARINA - Il Tar del Veneto dà ragione all’amministrazione comunale: l’ordinanza di sgombero dell’ex hotel Capo Est è valida. I proprietari del complesso, infatti, avevano fatto ricorso contro il provvedimento fortemente voluto dal sindaco Mauro Armelao ed emesso nel mese di settembre, dopo un blitz fatto dalle forze dell’ordine e dal personale dell’Ulss.

Era stato il dirigente all’urbanistica a firmarla dichiarando l’inagibilità dell’immobile in via Cristoforo Colombo, che aveva poi permesso al sindaco di firmare quella di sgombero e il divieto di utilizzo dell’immobile. Il Comune, in giudizio, era rappresentato dagli avvocati Debora Perini e Umberto Balducci.

Il Tar ha rigettato le richieste dei proprietari. Secondo il tribunale infatti quanto fatto dal Comune e dai suoi dirigenti è da ritenersi in linea con quanto disposto dalla legge. “I provvedimenti impugnati (ordinanza di inagibilità dell’immobile firmata dal dirigente e successiva ordinanza di sgombero entro 48 ore firmata dal sindaco) appaiono sufficientemente motivati - si legge nella sentenza - mediante il richiamo agli esiti dei sopralluoghi condotti dalla Polizia di Stato, dal Comune e dall’Ulss del 25 agosto e dal parere dell’Ulss 3 del 3 settembre, nei quali si dà atto dell’assenza delle condizioni igienico-sanitarie necessarie a garantire la salubrità e la sicurezza degli ambienti abitativi e dello stato di generale degrado ed incuria dell’edificio, nonché dell’inadeguatezza di almeno parte degli impianti”.

Secondo i proprietari i provvedimenti erano stati troppo duri rispetto a quanto trovato all’interno della struttura, ma di questo avviso non è il Tar. Nella sentenza infatti si dice che “non appare sufficientemente dimostrato il dedotto difetto di proporzionalità dei provvedimenti adottati, stante il diffuso stato di degrado dell’edificio risultante dai verbali del sopralluogo”.

Durante i controlli, si legge nella sentenza, si erano riscontate carenze igienico sanitarie sia fuori che dentro l’edificio. Non solo, i vigili del fuoco avevano trovato del materiale combustibile abbandonato nei locali cucina e nella sala da pranzo e l’impianto elettrico, almeno in parte, non era a norma. Insomma il Comune è stato del tutto scagionato dal vizio di eccesso di potere e le ordinanze di inagibilità e sgombero restano valide. Potrebbe essere questa la definitiva parola fine, con l’ex hotel che al momento continua ad ospitare persone al suo interno tra le proteste dei residenti della zona.

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