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Chioggia

Teatro Astra, una storia infinita

L’assessore Griso risponde a una interrogazione di Energia Civica: “Di tempistiche meglio non parlarne”. Per la gestione invece...

Teatro Astra, una storia infinita

CHIOGGIA - Brutte notizie per il teatro Astra: pesanti infiltrazioni e lavori ancora molto lunghi per un cantiere che sembra non avere mai fine. Con il Dup 2023-’25 sono stati stanziati ulteriori 2 milioni di euro per andare avanti con i lavori di ultimazione di quello che dovrebbe essere il nuovo teatro della città.

La consigliera di Energia Civica, Maria Rosa Boscolo Chio, con una interrogazione nel corso dell’ultimo consiglio comunale, ha chiesto all’amministrazione a che punto fossero i lavori e le risposte sono state tutt’altro che positive. “Ci sono importanti infiltrazioni che rende complicato anche portare avanti gli altri interventi che si devono fare. Mancano tutti gli arredi interni, manca la fossa degli strumenti e andranno riviste anche le scale interne perché costruite facendo riferimento ad un’altra normativa - ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici, Elisabetta Griso - ci sono veramente molti temi da affrontare. Ogni settimana viene comunque fatto un sopralluogo con i tecnici, nulla viene lasciato al caso e ogni aspetto viene affrontato. Il cantiere purtroppo è stato abbandonato in passato per diverso tempo”.

Impossibile però dare una data di fine lavori e di taglio del nastro del nuovo teatro. “Di tempistiche - ha spiegato l’assessore Griso - al momento è meglio non parlare, mentre potremmo comunque cominciare ad avviare una discussione con chi è interessato alla gestione del futuro teatro”. Quello dell’ex cinema Astra è uno dei cantieri più lunghi e lenti della storia del territorio clodiense. La sua acquisizione come bene patrimoniale fu fatta addirittura dall’ex sindaco Todaro negli anni ’90. Era uno dei tanti cinema che animavano il centro storico di Chioggia prima della crisi che ha portato alla chiusura di tutte le sale cinematografiche, ad eccezione del Don Bosco. L’iter per il recupero dell’immobile e la sua trasformazione in teatro è cominciato con la giunta Guarnieri e, da allora, si sono succedute molte altre amministrazioni (Romano Tiozzo, Casson, Ferro e ora Armelao), ma i lavori, anche per via della chiusura dei rubinetti da Roma per i fondi della Legge speciale, non si sono mai ultimati. Anzi, per un lungo periodo il cantiere è rimasto fermo anche se il teatro era ultimato per un buon 80%.

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