“Inaccettabile violenza all’ospedale di Chioggia”

CHIOGGIA - “Inaccettabile quanto successo mercoledì sera all’ospedale di Chioggia”. Cgil Venezia e Cgil Funzione pubblica intervengono dopo lo schiaffo al medico dato da una persona che era stata portata, dalle forze dell’ordine, al pronto soccorso di Chioggia. Ennesimo episodio di violenza che si aggiunge ai numerosi già registrati in tutta Italia ai danni degli operatori sanitari che lavorano negli ospedali.

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L’uomo era stato accompagnato al presidio sanitario dalle forze dell’ordine, per accertamenti.

“Ormai l’argomento, quotidianamente all’ordine del giorno, sembra quasi non impressionare più le istituzioni - sottolineano Daniele Giordano, segretario generale Cgil Venezia e Cristiano Zanetti della Cgil Funzione Pubblica - Riceviamo costantemente segnalazioni provenienti da entrambe le Ulss provinciali e come Cgil sempre informiamo le direzioni. Pretendiamo che siano prese in considerazione e affrontate in modo concreto e non sottovalutate e archiviate. Tranne poi agitarsi allarmati quando alcuni dei numerosi episodi arrivano per qualche ragione agli onori della stampa. Come Cgil chiediamo l’introduzione di servizi di sicurezza efficaci all’interno dei servizi, a partire dai Pronto soccorso ma anche in reparti e servizi, compresi i Cup. Si deve agire sui modelli organizzativi, potenziare gli organici e ridurre al minimo le cause di possibile conflitto tra cittadini e operatori. Le risposte ottenute e i provvedimenti messi in campo finora difettano di visione strategica ed efficacia".

"Non servono solo azioni deterrenti, ma garantire Personale formato e quantitativamente adeguato per rispondere ai bisogni di salute che dei cittadini - proseguono - da questo punto di vista anche l’appalto di importanti servizi o componenti di servizi a Cooperative non favorisce il benessere lavorativo degli operatori e la qualità della comunicazione con l’utenza. Le lavoratrici e i lavoratori che rappresentiamo, oltre che la cittadinanza, hanno urgente bisogno di risposte operative su questo tema”. I sindacati chiedono di essere convocati dalle direzioni delle aziende sanitarie: “Serve procedere celermente alla realizzazione di un tavolo di confronto per discutere il problema predisponendo le soluzioni strategiche necessarie e non differibili”.