Nessun responsabile per la morte di Massimo Boscolo Cegion

CHIOGGIA - Nessun responsabile per la morte dell’agente Massimo Boscolo Cegion, vittima di un incidente stradale mentre era in servizio a Padova. Il 34enne morì l’11 ottobre del 2021, due giorni dopo il sinistro che lo vide coinvolto mentre stava facendo da scorta alle handbike del team Obiettivo 3, fondato da Alex Zanardi, quando si scontrò contro una Opel. Erano da poco passate le 10 e Massimo Boscolo, in sella alla propria moto della polizia municipale, in via Romana Aponense, si stava dirigendo verso la coda del gruppo per cercare di ricompattarlo. Superata la Opel Meriva di Marcello Zanonato, 64 anni, (fratello dell’ex sindaco ed ex ministro) che stava svoltando a sinistra per entrare in un piccolo parcheggio.

Nell’impatto l’agente era volato a diversi metri di distanza dal punto d’impatto, finendo la sua corsa prima contro un cartello pubblicitario e poi contro un palo della luce. Stabilizzato sul posto era morto due giorni dopo per le gravi ferite riportate nell'incidente. Un testimone oculare aveva raccontato di aver visto la freccia della Opel, per la svolta nel parcheggio, accesa. Nessuno dei due guidatori si sarebbe però accorto l’uno dell’altro, dando vita allo scontro.

Il caso, inevitabilmente, è finito in tribunale e dopo un anno e tre mesi si è arrivati all’archiviazione. Il giudice delle indagini preliminari ha stabilito che gli elementi raccolti nel corso delle indagini non consentono di formulare una ragionevole condanna e che una eventuale prosecuzione delle indagini non contribuirebbe all’acquisizione di elementi nuovi e idonei a modificarne la situazione attuale. La morte del 34enne aveva profondamente commosso l’intera città di Chioggia. Recentemente il sindaco Mauro Armelao aveva scoperto una targa in suo ricordo davanti all’entrata del comando della Polizia locale di Chioggia, a Isola Saloni.