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Chioggia
07.02.2023 - 13:27
CHIOGGIA - Il sindacato Fp Cgil di Venezia chiede all’Ulss 3 Serenissima di aprire un confronto sul tema della salute mentale dopo che, qualche giorno fa, il personale sanitario del reparto di Psichiatria dell’ospedale di Chioggia è stato aggredito da un paziente ed è stato costretto a ricorrere alle cure del pronto soccorso.
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“L’ennesimo e temiamo non ultimo caso di violenza ai danni del personale sanitario avvenuto nei giorni scorsi presso il reparto di Psichiatria di Chioggia - si legge in una nota - conferma in radice l’analisi critica che come Fp Cgil di Venezia poniamo all’attenzione della direzione da molti mesi. Non si può attendere che l’evenienza di qualche altro episodio, magari con più grave esito, per intervenire strategicamente e operativamente sull’argomento ‘Salute mentale’ in particolare e più in generale sulle carenze di organico dei servizi sanitari e socio-sanitari. Come sindacato abbiamo da tempo inviato un documento all’Ulss 3 per aprire un confronto sul tema della salute mentale. Ora, nei prossimi giorni è prevista la riunione di un primo tavolo tra organizzazioni sindacali e direzione, che confidiamo possa essere produttivo”.
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Il sindacato lamenta soprattutto la carenza di operatori sanitari. Nel giro di qualche settimana cesseranno i contratti di lavoro per circa trenta Oss assunti a tempo determinato che la direzione dell’Ulss 3 ha deciso di non prorogare pur avendone la possibilità, giuridica e finanziaria. “E’ una scelta che definiamo incomprensibile - sostengono Cristiano Zanetti (Fp Cgil) e Francesco Menegazzi (Uil Fpl) - soprattutto a fronte di una pesantissima carenza di personale che riguarda anche tantissime altre figure professionali, a partire dagli infermieri e dai medici. E’ stato chiesto subito un urgente incontro, ma la direzione non ha risposto. Non regge la giustificazione secondo la quale si sta procedendo al reclutamento di operatori dalla graduatoria a tempo indeterminato - proseguono i sindacalisti - perché coloro che prendono servizio in queste settimane sostituiscono il turn over di personale già cessato nei mesi precedenti, e comunque perché arrivi un neo assunto passano anche tre mesi”.
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I sindacati promettono battaglia. “Questo atteggiamento, a fronte del personale stremato da due anni di Covid, con carichi di lavoro insostenibili, blocco delle ferie, sconcerta e disorienta – attaccano - delle due l’una: o manca il contatto con la realtà o c’è l’incapacità di interpretarla. Il Governo, la Regione hanno concesso deroghe per assunzioni e stabilizzazioni. Mentre in Ulss 3 si fanno scelte diverse e addirittura si scaricano i precari. La quotidianità vede turni di lavoro affidati alle cooperative, turn over impazzito, livelli patologici di dimissioni di personale che fugge di fronte alla disorganizzazione e la mancata valorizzazione del lavoro svolto”.
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