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Venezia
07.02.2023 - 14:09
VENEZIA - Abbigliamento "made in China" spacciato per italiano: sequestrati 51mila articoli al Porto di Venezia. A operare la confisca dei capi di abbigliamento i funzionari dell’Agenzia dogane e monopoli di Venezia, insieme ai militari del II Gruppo del comando provinciale della Guardia di finanza. Si trattava di merce proveniente dalla Grecia a bordo di una motonave, contenuta in 40 colli.
Giacche, cinture e maglie da donna “Made in China”, ma con etichette riconducibili all'Italia e al Tricolore per trarre in inganno il consumatore: gli articoli, destinati al mercato locale, sono stati messi sotto fermo amministrativo per violazione del codice del consumo e il verbale di sequestro è stato inviato alla Camera di commercio, competente in materia. L’operatore commerciale ha provveduto alla regolarizzazione, con l’apposizione delle regolari etichettature e la rimozione dei segni equivoci sull’origine dei prodotti.
"Proteggere le etichettature vuol dire tutelare non solo la salute del consumatore ma anche le nostre aziende, ancora di più in un momento come questo in cui si deve fare i conti con gli aumentati costi in conseguenza della crisi energetica" ha commentato il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia. "E' necessario tenere alta guardia contro la concorrenza sleale e tutelare con ogni mezzo il Made in Italy, i prodotti sono ambasciatori dei nostri territori - prosegue Zaia - per questo ringrazio la Guardia di Finanza per l’importante sequestro di oggi effettuato al porto di Venezia".
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