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LAVORO

Stagionali, a inizio stagione mancherà il 15% del personale

L'allarme delle associazioni di categoria: il lavoro c'è, ma nessuno vuole farlo. Moretto (Gebis): “L’età del primo impiego si è alzata”.

Stagionali, si cercano quasi 200 persone

CHIOGGIA - Nella nostra rubrica settimanale dedicata al lavoro, sull'edizione cartacea de La Voce di Rovigo, questa settimana, spiccano la bellezza di 181 offerte di lavoro nel settore turistico (su un totale di 321 offerte complessive in tutto il Polesine).

Già, perché la stagione turistica si organizza adesso, e il personale va assunto con largo anticipo per evitare di ritrovarsi scoperti nel momento in cui arriveranno i villeggianti. Ci sono dunque 181 offerte di lavoro che aspettano solo di essere colte al volo. E le posizioni richieste sono le più svariate, dai receptionist ai giardinieri, dai baristi ai cuochi, dagli addetti ai servizi di spiaggia ai bagnini, dai manutentori ai camerieri. Ognuna di queste offerte, ovviamente, ha le sue peculiarità: c’è chi propone vitto e alloggio compresi e chi, invece, si limita ad offrire il posto auto. C’è chi chiede una buona conoscenza della lingua inglese e chi invece si accontenta di ragazzi alla prima esperienza lavorativa. C’è chi chiede almeno un diploma , chi mette fra le clausole il lavoro festivo e chi aggiunge anche i turni serali. Proprio come accade tutti gli anni in questa stagione.

Dicevamo 181 offerte. E parliamo soltanto di quelle “certificate” e depositate al Centro per l’impiego. Altre, molte altre, sono disponibili attraverso le agenzie interinali. E altre ancora si possono trovare abbastanza facilmente sul web, o con il passaparola. Insomma: il lavoro c’è. Ma dopo i problemi della passata stagione, quando complice il reddito di cittadinanza molti hanno rinunciato alla chiamata perché “non conveniva”, quest’anno è già scattato l’allarme rosso. Si riuscirà a reperire il personale necessario? E soprattutto, i giovani risponderanno positivamente alle offerte? Il dibattito nazionale di questi ultimi giorni non aiuta ad essere ottimisti. Il tema è sempre lo stesso: lo stipendio di uno stagionale senza esperienza è sufficiente per stimolare un ragazzo ad una dura stagione di lavoro (perché di questo si tratta) spesso con le domeniche e le serate impegnate?

E’ il direttore di Confesercenti Venezia-Rovigo, Maurizio Franceschi, a provare a dare una risposta a questi interrogativi. “Da un lato - spiega - ci dev’essere un riconoscimento salariale che renda più appetibili i lavori stagionali. Ma questo non può essere fatto a scapito delle imprese: servono detassazione e decontribuzione, per ridurre il costo del lavoro e alzare gli stipendi. E questo deve essere fatto a livello di governo. Poi dobbiamo capire che ci sono lavori che i nostri giovani non vogliono più fare perché hanno aspirazioni diverse: per questo, bisogna mettersi nell’ottica di vedere impiegati lavoratori stranieri. Per fortuna il governo quest’anno ha già provveduto con il decreto flussi”.

Il lavoro stagionale - prosegue - “è sempre più raro perché le persone al giorno d’oggi cercano un lavoro che dia stabilità”. Non manca poi il problema del reddito di cittadinanza, che continua a farsi sentire e che - ricorda Franceschi - “resterà in vigore fino a luglio e poi si vedrà”. Fattori che, tutti insieme, rendono ancora “estremamente difficile trovare lavoratori stagionali”.

Da Chioggia, è il presidente di Gebis Gianni Boscolo Moretto a confermare, se ce ne fosse bisogno, la mancanza di manodopera. “Il problema - dice - ad esempio negli stabilimenti balneari, non riguarda solo la ‘manovalanza’ ma anche i bagnini per il salvataggio: un ruolo che di solito ricoprivano gli studenti, che ormai sono invece sempre più rari. Da un lato i giovani non sono più disponibili a venire a lavorare prima di una certa età, dall’altro sono i genitori ad essere più propensi a sostenerli spostando in avanti l’età del primo lavoretto. Una volta, invece, il lavoro stagionale serviva per far quadrare i conti familiari”. La difficoltà insomma c’è, ed è elevata specialmente in questa prima fase di ricerca degli stagionali. Poi ci sarà un assestamento, ma se andrà avanti così “si arriverà all’inizio della stagione con il 10-15% delle posizioni ancora scoperte”.

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