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Chioggia

“Pace e rispetto nascano dal ricordo”

Le toccanti parole di Armelao e del sindaco dei ragazzi, Sara Turcato: “Ricordiamoci di essere comunità”

“Pace e rispetto nascano dal ricordo”

CHIOGGIA - Chioggia celebra il Giorno del Ricordo. Venerdì 10 febbraio mattina sono stati ricordati i Martiri delle Foibe con una cerimonia molto sentita partita da Corso del Popolo e terminata, alle 11, a Isola dell’Unione davanti ai giardini intitolati ai Martiri delle Foibe. Dopo l’alza bandiera in piazzetta XX Settembre, il corteo ha depositato una corona d’alloro davanti al monumento ai Caduti. Poi la processione si è spostata a piedi a Isola dell’Unione dove è stata depositata un’altra corona sulla lapide in ricordo dei Martiri delle Foibe nel piazzale di Isola dell’Unione. La celebrazione è stata accompagnata dal trombettista della Banda Musicale Cittadina, il maestro Stefano Rossetti.

“Una ricorrenza - ha detto durante la cerimonia il sindaco Mauro Armelao - che invita tutti noi al raccoglimento e alla vicinanza ai cari di quanti vennero uccisi brutalmente, infoibati, agli italiani strappati alle loro case e costretti all’esodo. Voglio ricordare Nidia Cernecca, presidente dell’Associazione Nazionale Congiunti Deportati Italiani in Jugoslavia, mancata nel 2020. Suo padre era stato torturato e poi decapitato dai titini. L’avevo conosciuta molti anni fa, quando organizzai un convegno dal titolo ‘Foibe e la censura della storia. Da più di 50 anni cerchiamo giustizia e non vendetta’. Da quel convegno le cose sono cambiate, ora quegli orrori non sono più un capitolo nascosto della storia recente, i familiari delle vittime vedono riconosciuti quei tragici eventi in un Giorno dedicato. Tocca a noi oggi, a tutti noi, rinnovare la memoria perché dal ricordo, seppur straziante, germoglino i semi della pace e del rispetto reciproco”.

A fianco del sindaco Mauro Armelao c’era anche il sindaco dei ragazzi Sara Turcato. “Questa triste pagina di storia che ci tocca da vicino nello spazio e nel tempo e che solo da alcuni anni viene trattata nelle aule scolastiche - le sue parole - non deve essere assolutamente dimenticata da noi nuove generazioni che rappresentiamo il futuro del nostro paese. La storia, come si dice, è maestra di vita e spetta a noi dimostrare che questa locuzione di Cicerone sia effettivamente reale. Conoscere gli eventi che sono accaduti nella zona dell’alto adriatico, vuol dire assumersi la responsabilità di fare in modo che le tragedie che hanno colpito gli italiani al termine della Seconda guerra mondiale e nel secondo Dopoguerra non debbano più ripetersi in nessun luogo della terra. Il ricordo di quei tragici giorni deve indurci a lavorare costantemente su noi stessi e in particolare sulle nuove generazioni, educandole al rispetto dell’altro, al confronto, al riconoscimento e alla valorizzazione delle differenze come elemento di crescita. Non lasciamo che questa giornata resti un mero esercizio consolatorio, ma facciamo in modo che ci ricordi, ogni giorno, il valore di essere comunità”.

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