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Chioggia

Ortomercato, il futuro è il Centro agroalimentare

Convegno organizzato dai Salesiani per discutere di urbanistica e infrastrutture nel settore agroalimentare

Ortomercato, il futuro è il Centro agroalimentare

CHIOGGIA - Il polo agroalimentare da più possibilità di crescita al territorio. L’argomento è stato trattato ad un convegno ospitato dall’oratorio dei padri Salesiani a cui hanno partecipato lo storico dell’età contemporanea Lucio Gentilini, l’assistente nell’Università di Padova Matteo Boscolo Anzoletti e Carlo Salvan, presidente di Coldiretti Rovigo. “Urbanistica e infrastrutture per l’agroalimentare” il tema del convegno che, pur non entrando nello specifico del caso di Chioggia, ha evidenziato come il polo agroalimentare sia una grande opportunità a cui difficilmente si può rinunciare.

“L’Italia è il Paese Ue con il più grande grado di biodiversità - ha spiegato il professor Gentilini - un Paese di grandi eccellenze con grande varietà di prodotti agricoli. E’ prima in Europa per marchi conosciuti, e per sicurezza alimentare a livello mondiale. C’è la necessità di tutelare la nostra agricoltura in futuro e non dissipare questo grande patrimonio che abbiamo”. Per quanto riguarda il profilo urbanistico c’è una grande differenza tra centro agroalimentare e ortomercato. Attraverso il primo si può instaurare una relazione tra il luogo in cui si commercializza il prodotto e la città in cui si vive. “Le competenze per la loro costruzione sono regionali e provinciali - ha spiegato Matteo Boscolo Anzoletti - e solitamente interessano una vasta area in quanto, per giustificarne la loro creazione, devono per forza di cose redditizi. Un centro agroalimentare finisce per avere, sulla città dove viene costruito, anche una ricaduta positiva in termini di salute. Si parte dall'agricoltura, per poi eliminare malsane abitudini alimentari che vanno ad incidere positivamente sulla popolazione. Un centro agroalimentare inoltre ottimizza il fatturato assicurando l’approvvigionamento alimentare e permette anche di far fronte a guerre e pandemia, perchè permette di ammassare grandi quantità di cibo quando la curva economica è alta e dilazionare i prodotti a un prezzo calmierato quando invece la situazione cambia”.

Non è un caso che, da sempre, Chioggia Ortomercato del Veneto che gestisce il locale mercato di Brondolo, speri in una progressiva trasformazione della struttura in polo alimentare, ma per ottenere questo risultato, anche la politica deve fare la sua parte.

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