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Chioggia

"Stagionali, paghe ottime per chi ha voglia di fare"

Il presidente degli Albergatori, Giuliano Boscolo Cegion, sulle difficoltà nel reperire personale estivo

"Stagionali, paghe ottime per chi ha voglia di fare"

CHIOGGIA - “In questo settore i dipendenti specializzati arrivano a prendere anche 5mila euro, altro che lavori moderni seduti al computer”. Lo afferma Giuliano Boscolo Cegion, presidente degli albergatori di Sottomarina, Chioggia, Isola Verde, Rosolina fino ai confini della Regione Veneto, Porto Tolle e Ariano nel Polesine.

Carenza di stagionali, è un problema che vivono anche gli albergatori? Quali figure mancano e quante?

“Già adesso stiamo facendo i conti e siamo sotto organico del 50/60 % e questo significa che andremo a coprire sì i buchi, ma non sarà purtroppo personale altamente specializzato. È chiaro comunque che facciamo selezione, ma si trova quello che c'è e in ogni caso mi sento di dare merito a chi vuole impegnarsi, perché sono sempre meno e se lo meritano. Ma se vogliamo fare un salto di qualità nel servizio, non è il massimo doversi accontentare di quello che c'è perché non troviamo manodopera specializzata".

Quanto può pesare sulla stagione estiva questa mancanza di personale?

“Fortunatamente ogni anno in un modo o nell’altro riusciamo a coprire l'organico, ma giochiamo sempre sul filo del rasoio e quando si lavora così ti devi accontentare di quello che capita quando invece l'albergo dovrebbe essere un servizio di qualità con personale altamente specializzato”.

Perché secondo lei i giovani non voglio più fare gli stagionali?

“Siamo in presenza di una evoluzione culturale, e non solo nel settore alberghiero, vediamo che in tutte le occupazioni c'è sofferenza. Ad esempio anche la società di vaporetti e tram non trova personale quando questi erano mestieri molto ambiti 15 anni fa. I ragazzi preferiscono stare al computer, lavorare con quello, fare attività sedentaria, mentre queste sono attività manuali che impegnano fisicamente. Anche gli italiani che lavorano come muratori sono mosche bianche. Anche nel settore alberghiero se tu hai personale fidelizzato fai bene il servizio e porti risultati, ma se sei costretto a cambiare ogni anno è difficile".

Il reddito di cittadinanza ha influito?

“No, secondo me no. È tutt'altra cosa da noi, chi si appoggia al reddito di cittadinanza non avrebbe mai lavorato con noi, si fa troppa fatica”.

Quali soluzioni per tamponare il problema ora e quali soluzioni per attirare ancora gli stagionali in futuro?

“Destagionalizzazione e investire sulla professionalità. Questi sono mestieri ben pagati non è vero che si prende di più a stare a casa. Nel nostro settore gli stipendi sono alti, i lavoratori sono remunerati dai 1500 ai 5mila euro al mese. Un cameriere con una buona professionalità, se sa fare anche cocktail guadagna anche 2mila e 500 euro al mese. Il problema è che in alcune zone riusciamo a tenere aperto anche per sei o sette mesi ma è poco. Dovremmo destagionalizzare il turismo di mare. Dobbiamo anche capire che noi stessi comunichiamo poco le opportunità: come gli chef anche i barman se si specializzano hanno un futuro economico che non ha eguali, sicuramente non trova concorrenza nel lavoro al computer. Ai giovani dico: venite a trovarci, vi racconteremo cosa possiamo fare insieme. Per noi operatori invece serve un tavolo di concertazione tra scuole e imprenditori e la Regione Veneto per progetti di alta professionalità e a lungo termine, serve un programma per i prossimi 20 anni”.

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