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Chioggia
14.03.2023 - 08:02
CHIOGGIA - Commozione, tanti ricordi che riaffiorano, la lettera letta dagli amici di sempre di Calle Tramacci. Una cattedrale gremita di persone che non hanno voluto mancare per dare l’ultimo saluto a Sandro Schiavon, morto probabilmente nel sonno a causa di un malore fatale a soli 59 anni.
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La morte se lo è portato via nel silenzio di una domenica qualunque, mentre il nipote e altri parenti lo aspettavano per pranzo e si chiedevano, come mai, a quelle insistenti chiamate, il sempre pronto Sandro non rispondesse. Poi il ritrovamento, sul letto, come se stesse dormendo ancora. Una morte difficile da accettare per tutte quelle persone che lo conoscevano e gli volevano bene e che, ieri in cattedrale, lo hanno accompagnato per il suo ultimo lungo viaggio.
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E’ toccato a monsignor Francesco Zenna, vicario generale della Diocesi di Chioggia, trovare le parole per ricordare Sandro, una persona sempre disponibile e gentile che curava bene i rapporti con le persone anche grazie alla sua professione di tecnico specializzato in telecomunicazioni. “La grande folla che è venuta oggi in Duomo - ha ricordato dal pulpito don Zenna - è la dimostrazione più grande di quanto fosse conosciuto e stimato”. Alle esequie era presente anche il sindaco Mauro Armelao e non è voluta mancare alla cerimonia neanche la Protezione civile di Chioggia che Sandro aveva sempre aiutato mettendo in campo tutta la sua professionalità e rendendo facili quelle comunicazioni che, nel momento dell’emergenza, sono fondamentali.
Poi è toccato agli amici di Calle Tramacci ricordarlo, quel gruppo Facebook che Sandro aveva contribuito a fondare assieme alla molto conosciuta Calle Tramacci Network che pubblicava video del territorio chioggiotto. Ogni suo intervento, ogni sua parola, racchiudeva al suo interno quella bonaria ironia che era un po’ il suo marchio di fabbrica, unita alla profonda conoscenza di quanto succedeva in città. Una vita spezzata troppo presto. Nei giorni prima della morte lamentava un po’ di mal di testa, ma niente poteva far pensare ad un epilogo di questo tipo. “Abbiamo aspettato a lungo una sua telefonata che ci dicesse, con la solita voce e risata, che era tutto uno scherzo - racconta un amico - ma purtroppo era solo la triste realtà”. Un ultimo saluto doloroso da parte di una gran folla consapevole che l’ironia e la preparazione di Sandro mancheranno ancora a lungo, sia nei cuori di chi lo ha conosciuto sia per tutta la città che perde una figura di riferimento su tantissimi campi.
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