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Chioggia

Ipab, ecco il cda senza quote rosa

Critici per la mancanza di donne Montanariello e Falcone (Pd). Stecco (M5s): “Nessuna competenza tecnica”

Ipab, ecco il cda senza quote rosa

CHIOGGIA - Nominato il nuovo Cda della casa di riposo Casson. La decisione è stata ufficializzata con il decreto numero 8 firmato dal sindaco Mauro Armelao e affisso all’albo pretorio. I componenti del nuovo consiglio di amministrazione sono Gaetano Doria, Giovanni Di Giovanni, Alfredo Nordio, Giancarlo Ruscitti e Antonio Serraino. Per capire le motivazione di queste scelte bisognerà attenere le dichiarazioni ufficiali della maggioranza.

Nel frattempo la decisione ha già incassato diverse critiche da parte dell’opposizione, anche per la mancanza di donne all’interno del nuovo board. “Tutti i componenti sono uomini - commenta il consigliere del Pd Jonatan Montanariello - era opportuno rispettare il principio della rappresentanza di genere. Non è in ballo una questione di illegittimità circa le nomine dei componenti che siederanno nel cda dell’Ipab Casson di Chioggia. Esiste però una soglia di rispetto dei principi che si legano alla rappresentanza di genere che andava rispettata. Ricordo che la valorizzazione della rappresentanza di genere è un punto fermo sia in materia elettorale che di composizione degli organi di governo. Figuriamoci, sempre al netto delle normative, se questo non debba essere un baluardo anche nelle nomine di enti come le Ipab. Presenterò un’interrogazione al riguardo, chiedendo al presidente Zaia, sensibile su questi temi, così come all’assessore alle Pari opportunità, cosa ne pensino di questa vicenda oggettivamente imbarazzante”.

Critico anche il consigliere del Movimento 5 Stelle Daniele Stecco. “Decisioni che mi lasciano molto perplesso, non tanto per non aver lasciato una nomina alla minoranza, mi sarei sorpreso del contrario, ma come si sono ripartite le poltrone tra la maggioranza, tra l’altro con nomi già sentiti, in alcuni casi più legati ad appartenenze politiche che di competenze tecniche - le parole di Stecco - non capisco tra l’altro come la componente civica, non abbia avuto spazio all’interno del nuovo cda, considerate le forti critiche da parte loro pretendendo le dimissioni dell’organo uscente. Ma ancora più assurdo è che non ci sia nominata una donna, senza rispettare la quota rosa prevista dalla normativa nazionale. Ma come è possibile? Il sindaco Armelao non è riuscito a individuare una donna in grado di far parte del consiglio di amministrazione infischiandosene della legge? Colgo l’occasione per ringraziare il cda uscente, per il lavoro fatto, soprattutto per aver affrontato un momento difficile durante l'emergenza Covid”.

Critica anche la segreteria del Pd, sempre per la mancanza di una donna nel nuovo Cda. “Nel 2023 - commenta la segretaria Edy Falcone - il fatto di dover ancora intervenire per far riconoscere equiparazione dei diritti e sostenere il principio di parità di genere in tutte le attività, come anche sottolineato più volte dalla Commissione europea, lo trovo alquanto preoccupante”.

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