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Speciale Delta Radio

"Polesine dinamico, il 2023 è iniziato bene. La Zls sarà la vera svolta"

L'intervista in diretta su Delta Radio a Leopoldo Destro, presidente di Confindustria Veneto Est: "Sono ottimista per il futuro"

ROVIGO - La parola d’ordine è ottimismo, senza però nascondersi che la situazione economica generale non è semplice anche in una realtà come quella veneta che più di ogni altra ha saputo dimostrarsi resiliente.

Leopoldo Destro presidente di Confindustria Veneto Est ha gentilmente accettato di concedere un’intervista alla Voce e a Delta Radio, che l’ha trasmessa in diretta ieri pomeriggio in contemporanea con tutti i nostri siti e i nostri social. Ed è stata davvero un’occasione speciale per conoscere il presidente della nuova aggregazione industriale di cui Rovigo è entrata a fare parte con Padova, Venezia e Treviso dando vita alla seconda “Territoriale” più importante d’Italia.

Presidente, veniamo da un anno tanto difficile e complicato in cui - come dice anche il presidente Zaia nel suo libro - si è scatenata una tempesta perfetta, con l’onda lunga del Covid che è andata a sovrapporsi alla guerra in Ucraina, con tutte le conseguenze che questo ha comportato anche per l’economia Veneta...

“Il 2022 è stato un anno vissuto, se così si può dire, in due tempi. La prima parte dell’anno era iniziata con un rimbalzo positivo ereditato dal 2021. Poi a causa anche guerra Ucraina tutto si è fatto più complicato, con l’aumento dei costi delle materie prime e con l’esplosione dei costi energetici, che già in realtà si erano sentiti a fine 2021. La seconda parte dell’anno perciò ha fatto registrare una discesa dei trend economici. Non dobbiamo però dimenticare che veniamo da anni in cui le dinamiche sono state molto complesse. Oggi, ad esempio, stiamo affrontando un altro problema globale come il fallimento della della Silicon Valley Bank. Come dire: non si può mai stare tranquilli... Queste dinamiche complesse devono essere cavalcate e gestite in maniera molto chiara da parte di chi fa impresa e da chi è al governo. Su questo, penso che gli imprenditori italiani e quelli veneti, in particolare nella nostra area di Veneto est, abbiano dato una grande dimostrazione non solo di resilienza, che ormai è una parola abusata, ma soprattutto di una grande capacità di innovare e trovare nuove strategie. Penso alla transizione ecologica. Ma penso anche alla transizione digitale con i nostri imprenditori che hanno avuto il grande coraggio di non fermarsi e, come sempre, di rimboccarsi le maniche . E dire che sono stati due anni in cui, come si dice, si è assistito alla comparsa di due Cigni neri in rapida sequenza, cosa che non era mai successa”.

Insomma, nel momento di difficoltà gli imprenditori hanno saputo affrontare al meglio la situazione... E Rovigo?

“Guardando i numeri, l’economia veneta è andata bene anche nel 2022. Nello specifico, l’economia a Rovigo ha fatto registrare un segno più rispetto al pre-pandemia, con una produzione manifatturiera in positivo del 3% e una crescita dell’export addirittura straordinaria, del 27%. Sono numeri importanti, e sono la dimostrazione di come i nostri imprenditori e le nostre aziende siano capaci non solo di reagire alle avversità ma addirittura di accelerare”.

E adesso arriviamo ad un 2023 che si è presentato con prospettive ancora in chiaroscuro. Come vede l’economia veneta, e quella polesana in particolare?

“Secondo me le prospettive rimangono positive, aiutate anche dal calo dei costi dell’energia che si si porta dietro il calo dei prezzi delle materie prime: due fattori che danno respiro alle aziende, che possono tenere sotto controllo i costi di produzione. Il tutto in una situazione in cui si sono aperte nuove opportunità nei mercati mondiali. A mio parere il trend resta positivo. Se la tendenza si consoliderà lo verificheremo alla fine del primo trimestre e poi nel primo semestre”.

Tornando al Polesine non si può non parlare di Zls. Come vede questa opportunità e a che punto siamo con l’avvio della fase operativa?

“La Zona logistica semplificata è un volano imprescindibile per la crescita di questo territorio. E’ una grandissima opportunità per rilanciare il sistema portuale che deve rappresentare un asset fondamentale per l’intero territorio, in sinergia con gli interporti di Padova e di Rovigo. Ed è un’opportunità in più per le aree all’interno della Zls rodigina. Noi siamo assolutamente fiduciosi che da Roma possano giungere notizie positive e che si vada finalmente ad emanare il decreto definitivo e che venga pubblicato in Gazzetta ufficiale. Senza però dimenticare che questo sarà solo il punto di partenza di un un processo che dovremo accompagnare passo dopo passo. E dico dovremo perché Confindustria farà la sua parte per attrarre gli investimenti”.

Il Polesine ha da sempre questa sindrome della Cenerentola del Veneto, del tipo: siamo i più piccoli, siamo i più poveri... Come vede oggi la nostra provincia rispetto al resto del Veneto?

“E’ un’area dinamica, e i dati che di cui parlavamo prima lo dimostrano. Sto scoprendo delle realtà interessantissime; realtà che spesso sono leader nei loro settori. Ecco, penso che si stia aprendo una opportunità per le aziende di quest’area di poter crescere e svilupparsi ancora di più. E questo avendo al fianco una Confindustria che è cresciuta a livello dimensionale e che oltre ai servizi e alla rappresentatività possa fornire una visione, un progetto di aria metropolitana per uscire dai confini amministrativi. Confindustria Veneto est è attenta alle specificità di ogni territorio e a tutti i campanili che sono all’interno del territorio, ma vuole avere una visione d’insieme completa”.

Presidente, lei è ottimista?

“Io sono sempre ottimista. Il bicchiere è per forza di cose sempre mezzo pieno”.

Ultimissima domanda: è vero che lei è stato un buon rugbista?

“Sì, in gioventù ho giocato a rugby, ma essendo a Rovigo non vi dico in quale squadra... Però diciamo che in realtà non importa quale maglia si sia indossata ma avere giocato a rugby che è un grandissimo sport e una grandissima scuola di vita”.

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