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Calcio Promozione
21.03.2023 - 20:36
La tribuna dello stadio "Beppino Di Rorai" di Cavarzere
CAVARZERE - L’unica cosa certa è che il dopo partita di Cavarzere-Arre Bagnoli Candiana, match giocato domenica e chiuso con la vittoria per 3-2 dei padroni di casa, è stato assai movimentato. Sulla reale entità dei fatti accaduti fuori dagli spogliatoi del “Di Rorai” dopo il fischio finale, però, le certezze latitano. E le versioni divergono.
Già, perché la società veneziana ha replicato con decisione a quanto diffuso dal club padovano lunedì pomeriggio. Secondo l’Abc, infatti, un proprio tesserato (il preparatore dei portieri ndr) “avrebbe subito un grave atto di violenza da parte di due tesserati del Cavarzere, pesantemente offeso e colpito con pugni in viso per aver chiesto, senza ottenerlo, di entrare in spogliatoio al fine di ritirare il materiale sportivo lasciato all’interno. Condannando questo grave atto di violenza – aveva continuato l’Abc - la nostra società si adopererà sia in sede sportiva che in quella giudiziaria in difesa del proprio tesserato, auspicando che la giustizia fermi questi gravi atti che niente hanno a che fare con lo sport”.
Come detto, questa ricostruzione è stata smentita dal Cavarzere. “Al termine della partita - recita la nota del club veneziano - un tesserato della società Abc in corso di identificazione, pur non essendo in distinta, ha chiesto con insistenza di entrare nel recinto di gioco, cosa espressamente vietata. Al rifiuto del nostro preposto, il tesserato dell’Abc l’ha offeso e minacciato, una condotta già denunciata all’autorità giudiziaria. I due si sono avvicinati ‘muso a muso’ e spinti, subito divisi da diversi presenti, senza che nessuno si ferisse e venisse alle mani”.
“Condanniamo ogni forma di violenza – prosegue la nota – ma riteniamo doveroso circoscrivere i fatti a semplici spinte. Peraltro – conclude il club – anche gli arbitri intervenuti a fine gara hanno constatato che si è trattato di episodi avvenuti fuori dal campo, nulla a che vedere con la partita e l’eventuale intervento della giustizia sportiva menzionata”.
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