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Chioggia
24.03.2023 - 18:47
CHIOGGIA - Mercato: allungamento del percorso, diversa collocazione dei banchi, utilizzo di zone diverse come il quartiere Tombola. Soluzioni sul tavolo molte, percorribili pochissime. Questo quanto emerso dalla commissione consiliare di giovedì sui mercati del territorio e, in particolare quello del giovedì. “Spostare banchi in campo Marconi o in altri quartieri come la Tombola non è possibile - ha spiegato l’assessore alle Attività produttive Daniele Tiozzo Brasiola - perché è necessario dare una continuità di percorso a tutti gli ambulanti. In questo modo si andrebbero ad isolare alcuni banchi creando una disparità”. Per altri motivi, questa volta legati alla sicurezza, non è possibile neanche utilizzare calle San Giacomo.
“I vigili del fuoco l’hanno indicata come via di accesso per i mezzi di soccorso - ha spiegato il dirigente al Commercio, Michele Tiozzo - e quindi non possiamo usarla per posizionare alcuni banchi, liberando così parte di Corso del Popolo”. Interessante la possibilità di disporre tutti i banchi al centro del Corso “schiena contro schiena” lasciando libere le parti esterne ma, incredibilmente, non percorribile a causa dei lampioni. “Quando è stata rifatta la piazza - ha spiegato ancora il dirigente Tiozzo - sono stati posizionati i lampioni a terra che impediscono di sfruttare questa soluzione. Si potrebbe chiedere alla Sovraintendenza l’autorizzazione a installare una illuminazione sospesa, come avviene anche in alcune calli di Venezia. In quel caso, rimuovendo i lampioni, attuali, si potrebbe attuare questo schema che sarebbe ideale per sistemare anche la questione dei plateatici fissi e uguali per tutte le attività”.
Si ragiona anche sulle dimensioni dei mezzi degli ambulanti e questa potrebbe essere una soluzione a lungo termine per trovare la quadra: attuare quindi un regolamento che impedisce l’entrata a mezzi eccessivamente grandi e pesanti, anche per salvaguardare la stessa pavimentazione del Corso, dando un tempo consono agli ambulanti per adeguarsi e stimato attorno al 2026. Risolvere il problema, insomma, richiederà ancora molto tempo e molto coraggio da parte della politica.
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