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“Dall’Italia all’Iran, ‘no’ alla violenza”

La mozione presentata dall'assessore Bernello approvata all’unanimità con l’integrazione proposta dal Pd

“Dall’Italia all’Iran, ‘no’ alla violenza”

CAVARZERE - Una mozione a sostegno delle donne e dei giovani iraniani che lottano per la liberazione dal sistema di violenta oppressione operato dal governo diventa il punto di partenza per una discussione in cui maggioranza e opposizione, durante il consiglio comunale di martedì scorso, si sono trovate unanimemente d’accordo per dire “no” a tutte le forme di violenza. E lo è stato dopo che la consigliera comunale del Partito democratico, Heidi Crocco, ha riportato in aula l’episodio alla quale aveva assistito la scorsa settimana, in cui un uomo aveva picchiato ferocemente una donna per poi fuggire in auto.

Durante il consiglio l’assessore Mattia Bernello, che ha la delega alle Pari opportunità, ha presentato una mozione “a sostegno della lotta delle donne e dei giovani del popolo iraniano per la liberazione del sistema di oppressione che domina l’Iran”. “E’ una mozione che è stata proposta dall’Anci Veneto e diciamo che va a chiudere, per certi versi, la rassegna Marzo Donna - le parole di Bernello - quindi quale migliore occasione per impegnare il consiglio comunale in questa presa di coscienza e posizione, a seguito soprattutto di quanto accaduto in Iran con l’assassinio di una giovane donna curda-iraniana, Mahsa Amini, per mano della polizia morale iraniana perché non indossava il velo in modo appropriato. Per questo chiedo al consiglio di esprimere solidarietà e sostegno ai giovani alle donne e agli uomini iraniani che lottano per il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali”.

Il primo intervento è stato della consigliere Heidi Crocco, appunto, la quale ha condiviso pienamente la mozione anche a nome del gruppo consigliare del Pd ritenendola “un atto necessario per esprimere vicinanza umana e politica alle donne iraniane. Ma soprattutto riteniamo fondamentale esprimere sdegno per quello che sta succedendo e per quello che sta continuando a succedere, a partire dalle violenze a Mahsa Amini. Vogliamo esprimere vicinanza e solidarietà alle donne e agli uomini che si stanno battendo per questi diritti e chiediamo, come nostro contributo, se fosse possibile aggiungere come impegno da rivolgere all’amministrazione e alla commissione Pari opportunità di aprire proprio un tavolo politico, una discussione con tutte le realtà presenti nel nostro territorio e che sia comunque una iniziativa allargata anche alle scuole, perché siamo convinti che partire dai banchi di scuola su queste tematiche sia molto importante”.

La consigliere Crocco ha poi ricordato l’aggressione alla quale ha assistito la settimana precedente. “Ritengo che questa sia la sede opportuna e la delicatezza dell’argomento e l’attualità lo richiede - la sua premessa - come avrete letto sui giornali o sui social la questione della violenza sulle donne è molto vicina anche a noi e succedono episodi purtroppo tutti i giorni. La scorsa settimana ho assistito a un’aggressione di una ragazza e quindi volevo condividere questo momento visto che stiamo trattando la questione proprio per far capire che è un argomento che ci tocca tutti da vicino ed è assolutamente necessario denunciare quando succedono queste cose, perché è il punto di partenza e perché credo che possa essere di aiuto alle vittime di violenza”. Crocco ha quindi ringraziato consiglieri e assessori che la hanno sostenuta in questi giorni rispetto alla denuncia che “non so a cosa porterà, ma mi sembrava doverosa. Le situazioni così tragiche le leggiamo sui giornali, le ascoltiamo in tv, però sono anche molto vicine a noi e invito tutti a non girarsi dall’altra parte ma cercare di aiutare chi veramente è vittima di queste violenze”.

Il collega Fabrizio Bergantin, sempre del Pd, ha preso quindi la parola spiegando come Moshen Hamzehian, presidente Unione per la Democrazia Iran, avrebbe voluto presenziare al consiglio comunale per portare la propria testimonianza, ma per impegni sopraggiunti, non è riuscito a passare: “Mi ha chiesto di portare i saluti e di ringraziarvi per la mozione che stiamo per andare ad approvare e si è reso disponibile a partecipare a un’iniziativa pubblica come sta facendo in tutta Italia”.

E’ quindi intervenuto il sindaco Pierfrancesco Munari, che ha smesso gli abiti da sindaco mettendo quelli dell’avvocato: “Come categoria ci siamo mossi per essere vicini ai colleghi iraniani, ovviamente non quelli filo-regime, che rischiano la loro vita per portare avanti le loro idee. Una nostra collega iraniana è stata condannata a 33 anni di carcere e a 148 frustate per la sua attività in difesa dei diritti civili, e la cosa che più mi ha colpito ripeto parlo da legale più che da sindaco, è che addirittura le sia stata negata la possibilità di nominare un avvocato di fiducia quindi questo ci fa capire che non solo ci sono violazioni dei diritti civili ma anche i più semplici diritti umani e di difesa”. E riguardo al racconto della consigliera Crocco, ha aggiunto: “Da parte di questa amministra ci sarà massimo supporto per tutte le battaglie che dobbiamo fare e che sono necessarie per tutelare chi è indifeso, riferendomi al fatto che giustamente ha denunciato, e che ha trovato anche favorevole raccoglimento da parte di tutti noi per dare maggior visibilità possibile nella speranza possa essere assicurato alla giustizia il responsabile di questo abominevole atto”.

La mozione, integrata con il passaggio aggiunto dal Partito democratico, è stata votata all’unanimità. “Devo ringraziare il sindaco Munari e tutti i consiglieri, di maggioranza e minoranza - ha commentato l’assessore Bernello - l’approvazione all’unanimità di questa mozione arriva dopo le tante iniziative di successo nel mese dedicato alla donna, dall’illuminazione del municipio, agli eventi in teatro fino alla premiazione delle ‘nostre’ donne al ‘Serafin’. Grazie anche alle associazioni e alla consulta Pari opportunità che coinvolgerò subito ad aprile, come ho già annunciato ai consiglieri del Pd, per organizzare inziative su questo tema. Le Pari opportunità non hanno colori, sono di tutti ed è fondamentale fare gioco di squadra”.

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