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Cavarzere
06.05.2023 - 17:53
CAVARZERE - “Il 28 aprile scorso è stato formalizzato il rinnovo della storica associazione di volontariato Comitato Ambiente e Sviluppo Cavarzere, al fine di impedire attraverso tutte le iniziative possibili, l’insediamento dell’impianto per la produzione di biometano a Ca’ Venier mediante l’utilizzo prevalente di escrementi di bovini e polli”.
Lo comunica una nota dell’associazione stessa la quale si propone nell’interesse “dei cittadini e dei residenti, delle attività commerciali, delle piccole, medie e anche grandi imprese, e dei proprietari degli immobili di Cavarzere e dintorni” di sostenere “le azioni dell’amministrazione e del consiglio comunale per opporsi al progetto in un momento molto critico per il futuro del nostro territorio: il progetto è stato infatti già approvato dalla Conferenza di servizi della Regione Veneto il 4 maggio 2022, ribadito dalla Regione Veneto in risposta all’interrogazione regionale dei consiglieri Guarda, Baldin e Montanariello del 20 gennaio 2023 e risulta al momento in attesa di una decisione dell’Autorità di Bacino distrettuale delle Alpi Orientali”. “Il progetto presenta rischi, per le persone, le scuole, le organizzazioni pubbliche, le imprese e i proprietari di immobili del nostro comune - prosegue il Comitato - puzza cronica con effetti a lungo termine sulla salute della popolazione, bruciore agli occhi, probabili svenimenti, intossicazione respiratoria, traffico di mezzi in arrivo e in uscita con carichi pericolosi, tossici e nocivi pieni di letame, gestione non esente da potenziali incidenti a pochi metri dalle case, possibile trasmissione di influenza aviaria alla fauna che risiede nella vicina palude delle Marice e rischio di inquinamento dei terreni a causa delle potenziali esondazioni”.
“Le comunità che sono costrette ad ospitare impianti industriali di biometano - è l’opinione del Comitato - subiscono enormi e permanenti effetti dannosi, alle economie, alla salute, all’ambiente e alla qualità della vita causati da un’industria che ha una lunga storia di ingiustizia ambientale”. Nella nota il Comitato ha spiegato perché si è riattivato: “Nel corso di molti decenni il Comitato è sorto e progredito per proteggere i cittadini, i residenti, le imprese del territorio e la città, respingendo con successo i progetti che minacciavano la loro sicurezza e il loro benessere, tra cui il centro di compostaggio di rifiuti urbani nel 2014 sempre a Ca’ Venier. Questo nuovo mega-impianto posizionato in mezzo a centinaia di abitanti che vivono a Ca’ Venier, a circa 500 metri da San Giuseppe e a meno di un chilometro dal centro storico del Comune e dalle sue due zone produttive, rappresenta la più grave minaccia alla sopravvivenza della città e al suo futuro e deve essere urgentemente affrontato da chiunque ci viva, lavori o possieda attività commerciali o proprietà: per questo motivo il Comitato è stato rilanciato con l’ adesione di molti nuovi aderenti e formalmente riattivato”.
“Aiutaci ad aiutarci” è lo slogan del Comitato che chiede “la massima adesione di tutti coloro che hanno a cuore le sorti di Cavarzere, a prescindere dalla loro appartenenza politica. Il Comitato è per statuto aperto a tutti ed autonomo da tutti i partiti”.
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