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Emergenza idrica

In arrivo finanziamenti per una barriera contro il cuneo salino sull'Adige

Serviranno per i lavori di adeguamento dello sbarramento

In arrivo finanziamenti per una barriera contro il cuneo salino sull'Adige

Su oltre 100 milioni di euro messi a disposizione, nel corso della cabina di regia su siccità ed emergenza idrica, dal ministero delle infrastrutture, ben 22 milioni saranno destinati al Veneto e, in particolare, serviranno per i lavori di adeguamento dello sbarramento antisale alla foce dell’Adige, con bacinizzazione dal fiume per il contenimento dell’acqua dolce a monte.

“Un altro segnale, nel segno della concretezza. Dopo la nomina di Nicola Dell’Acqua a commissario straordinario per l’emergenza idrica a livello nazionale, arriva oggi una decisione altrettanto importante, che favorisce un intervento efficace contro il cuneo salino. Si lavora assieme, Regioni e governo, nella giusta direzione: quella dell’operatività”, il commento a caldo del presidente del Veneto Luca Zaia.

“Ringrazio il ministro - aggiunge il governatore - perché il tema del cuneo salino è per il Veneto assolutamente prioritario, dal momento che lo scorso anno abbiamo avuto una risalita dello stesso di oltre 20 chilometri sul fiume Po. Questo significa che per oltre 20 chilometri dal mare, verso l’entroterra, non è stato possibile pescare l’acqua per l’irrigazione, provocando danni ingenti alle coltivazioni, e ulteriori situazioni critiche anche per l’acqua potabile. Queste sono i problemi che vogliamo prevenire e risolvere con misure definitive: il governo dimostra davvero di essere sul pezzo”.

La Regione del Veneto continua a monitorare il territorio e a intervenire tempestivamente, laddove ne emerge la necessità, per garantire la sicurezza idraulica e scongiurare rischi per la popolazione.

“Per la messa in sicurezza del Piave - sottolinea l’assessore Gianpaolo Bottacin - sul medio corso del Piave abbiamo avviato e sta procedendo la progettazione del bacino di laminazione delle piene nelle Grave di Ciano, mentre per il basso corso è stato fatto lo studio di fattibilità nel tratto da Ponte di Piave alla foce. Due azioni importanti e necessarie, che nascono da basi scientifiche. Opere salvavita e quindi necessarie. Il nostro sguardo è puntato sul basso corso del fiume Piave che, a più riprese, ha subito manutenzioni e aggiustamenti da parte delle nostre strutture per la salvaguardia degli abitanti rispetto al rischio alluvione”.

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