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VENETO

Settanta allevatori (e quattordicimila maiali) a scuola contro la peste suina

In tutto il territorio gli incontri formativi dell'Ulss 3 insegnano a difendersi dalla malattia: prossima chiamata giovedì, a Favaro

Settanta allevatori (e quattordicimila maiali) a scuola contro la peste suina

VENEZIA - Settanta allevatori (e quattordicimila maiali) a scuola contro la peste suina africana. Cona, Scorzé, Dolo e giovedì prossimo Favaro: in tutto il territorio gli incontri formativi dell'Ulss 3 insegnano agli allevamenti a difendersi dalla malattia. 

Controllo all'entrata dell'allevamento di persone, mezzi e animali attraverso la buona gestione di cancelli, recinzioni e registro visitatori; presenza di vestiario dedicato al personale e agli ospiti; miglioramento delle misure di pulizia e disinfezione dei locali; divieto di introduzione e somministrazione di alimenti a base di carne: sono solo alcune delle regole auree dettate dall'Ulss contro la peste suina negli allevamenti.

I settanta allevatori che hanno già superato il corso hanno ricevuto un attestato. Potranno esibirlo, da recente obbligo di legge, all'interno del loro allevamento per confermare la propria preparazione. Sono i proprietari di circa quattordicimila suini, compresi tra animali da riproduzione e animali da ingrasso. Grazie agli accorgimenti proposti dai veterinari esperti dell'azienda sanitaria, guidati dal direttore del Servizio di sanità animale dell'Ulss 3 Stefano Zelco, gli allevatori allontanano così il rischio che questo virus aggredisca i loro animali, come sta succedendo invece in molte parti del territorio nazionale, contagiando sia cinghiali che suini.

"Oltre ai focolai del 2022 di Piemonte e Liguria (715 cinghiali colpiti) e Lazio (52 animali colpiti), la malattia è comparsa il 5 maggio anche in Calabria (5 animali rinvenuti morti) - ricorda Zelco -. Il pericolo che l'infezione possa colpire anche gli allevamenti di suini è tuttora presente: in assenza di un vaccino, l'unico sistema di difesa per gli allevatori è la costante applicazione di norme di biosicurezza".

Negli anni non sono mai stati riscontrati casi nel nostro territorio, "e contribuiamo a far sì che questa situazione di tranquillità possa continuare - continua Zelco -. Ora lo facciamo anche con l'attività didattica, cercando di trasmettere l'insieme degli accorgimenti da mettere in atto per evitare l'ingresso del virus. Lo scopo è quello di metterle in sicurezza gli allevamenti di fronte al pericolo di questa malattia che non colpisce l'uomo, ma è molto contagiosa per i suidi".

Nel caso di contagio, infatti, i servizi procedono al sequestro dell'allevamento, svolgono l'indagine epidemiologica per scoprire l'eventuale causa di contagio e verificano che non ci sia stata trasmissione del virus ad altri allevamenti. Per legge è poi necessario abbattere tutti i suini presenti nell'allevamento.

Dopo Scorzé, Dolo e Cona, l'appuntamento per gli allevatori locali (possono ancora iscriversi e partecipare, se interessati, con una mail a sanita.animale@aulss3.veneto.it) è giovedì, a Favaro, nell'agriturismo di via Altinia 176.

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