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Venezia, alta tensione sul ticket

La Giunta intende partire nel 2024: esentati under 14, residenti in Veneto e chi necessita cure

Venezia, alta tensione sul ticket

VENEZIA - Tensione in consiglio comunale a Venezia: centinaia di cittadini si sono accalcati nell’atrio del Comune per protestare contro l’approvazione della misura che prevede l’introduzione di un ticket di ingresso nel capoluogo veneto. Secondo i manifestanti la scelta presa dal Comune sarebbe inutile e non porta ad affrontare le vere emergenze della citta: case, lavoro e affitti bassi, come recita uno striscione srotolato. Alla manifestazione hanno partecipato anche i rappresentanti di comitati e gruppi, dal Morion all’Unione degli Universitari e l’Assemblea Sociale della casa.

“La cittadinanza si era già espressa nel 2022, con la manifestazione che aveva visto un’adesione di oltre 2mila persone, tutte concordi nel dire no al ticket”, ha commentato Ruggero Tallon, del Morion. Il governo della città però è deciso ad andare avanti ed è orgoglioso della propria proposta, che prevede che dal prossimo anno per circa 30 giornate (probabilmente ponti e weekend estivi) per entrare nel centro storico del capoluogo veneto sarà necessario pagare un ticket di 5 euro. “Il nuovo sistema renderà Venezia apripista a livello globale. La nostra è una delle città più visitate del mondo e per questo subisce l’impatto del turismo di massa”, ha spiegato l’assessore al turismo del capoluogo Simone Venturini.

La giunta ha appoggiato la proposta a seguito della segnalazione dell’Unesco, che ha suggerito che Venezia fosse aggiunta alla lista dei siti del patrimonio mondiale in pericolo, in parte a causa dell’impatto del turismo di massa, in parte a causa del cambiamento climatico. Saranno esclusi dal pagamento del ticket i minori di 14 anni, coloro che soggiornano in strutture ricettive situate all'interno del territorio comunale, i residenti nel Veneto, chi ha necessità di cure, chi partecipa a competizioni sportive, forze dell'ordine in servizio, il coniuge, il convivente, i parenti o affini fino al terzo grado di residenti nelle aree in cui vale il contributo di accesso.

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