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Chioggia
13.09.2023 - 20:45
CHIOGGIA - Via libera del consiglio comunale alla sperimentazione di una comunità energetica che verrà realizzata nell’area ex Eni, nella frazione di Ca’ Lino. L’ok è stato dato con larga maggioranza lo scorso 11 settembre, con l’astensione del Partito Democratico e il voto contrario di Obbiettivo Chioggia.
“Mi sorprendono i voti di astensione di tutto il Partito Democratico – commenta il sindaco Mauro Armelao - che a parole è ambientalista, ma nei fatti non lo ha dimostrato. Per non parlare del voto contrario di Obbiettivo Chioggia con la consigliera Alessandra Penzo che ha dimostrato di non avere una sensibilità in tema ambientale. Noi andiamo avanti con quello che è il futuro della città anche in tema energetico utilizzando tutte le tecnologie che ora abbiamo a disposizione finalizzate ad un risparmio di risorse che possono essere usate per altre finalità. Ringrazio i consiglieri Marco Veronese del Gruppo Misto e Maria Rosa Boscolo Chio di Energia Civica per il loro voto favorevole”.
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Si tratta, in queste prime fasi, di un atto di indirizzo con il quale il consiglio stabilisce di intraprendere questa strada. “La comunità energetica - ha spiegato nel corso della seduta Stefano Penzo, dirigente del settore Lavori pubblici del Comune - per sua natura non è un’attività a scopo di lucro come a volte erroneamente si pensa. Il Comune, in altre parole, non fa un impianto fotovoltaico per vendere l’energia a qualcun altro. Lo scopo della sperimentazione della comunità energetica è quello di produrre energia elettrica per i propri utilizzi. Certo, la copertura fotovoltaica delle scuole è in corso, là dove possibile, la prima a vedere i lavori sarà la ‘Caccin-Galilei’ e poi le altre, ma questi pannelli produrranno energia per le strutture stesse".
"Gli impianti più grandi, invece, come quello pensato a Ca’ Lino, servono a produrre l’energia, accumularla e rimetterla in circolo per usi e utilizzi di chi aderisce alla comunità e non per rivenderla - ha aggiunto - sarà Veritas ad occuparsi del progetto, essendo il nostro partner per quello che riguarda gli impianti tecnologici. Producendo l’energia che come Ente consumiamo, non pagheremo le stesse cifre di adesso per le bollette e si potranno reinvestire i soldi risparmiati per altri scopi, ad esempio, le opere di manutenzione. Non solo, chi aderirà alla comunità potrà ‘attingere’ dalle scorte della produzione nel momento in cui l’energia serve. Con l’approvazione della delibera Veritas ha titolo ad avviare la sperimentazione”. “In seconda battuta arriverà il piano economico finanziario che tornerà in consiglio accompagnato dai documenti contabili, anche per capire quanto andremo a risparmiare e, di conseguenza, come reimpiegheremo l’energia che produciamo - conclude Penzo - in effetti, ad oggi, ci ancora alcune cose che sono scritte nella legge, ma non ancora delineate nel decreto attuativo ma è necessario dare un indirizzo di questo tipo per permettere di fare un accesso al credito. L’area di Ca’ Lino individuata ha i requisiti che corrispondono a quelle previste dal progetto, anche grazie ad un cavo dell’alta tensione già collocato nelle vicinanze (per il Mose) e al quale è possibile connettersi. Ci sono, oltre a Ca’ Lino, anche altre zone dove potrebbero nascere altre comunità energetiche grazie al posizionamento di pannelli come ad esempio la discarica di Ca’ Rossa, anche se ci sono dei vincoli, e la zona dell’Arena con l’Ipab, le scuole, e i parcheggi come il Boemia e il Padova”.
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