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Venezia
22.09.2023 - 12:50
VENEZIA - Nelle ultime 48 ore, le Forze dell'Ordine hanno condotto un'ampia operazione nel quartiere Piave di Mestre, rispondendo all'urgente necessità di contrastare il degrado e l'abusivismo che avevano assunto proporzioni preoccupanti nella zona. La Guardia di Finanza, coordinata dal Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica (Cosp) presieduto dal Prefetto di Venezia, Michele Di Bari, ha messo in campo oltre 80 uomini, dando vita a un'operazione di grande impatto.
Uno dei punti focali dell'operazione è stato il quartiere vicino alla stazione ferroviaria, una zona spesso segnalata per problemi legati allo spaccio di sostanze stupefacenti. In quest'ottica, le Fiamme Gialle hanno schierato tre unità cinofile del Gruppo di Tessera e un elicottero della sezione aerea di Venezia per un efficace controllo del territorio.
Durante i controlli, sono state identificate circa 200 persone, di cui 11 sono state segnalate alle autorità competenti per possesso di cocaina, hashish e marijuana. Inoltre, due cittadini tunisini sono stati denunciati per spaccio e sono stati sequestrati 80 grammi di hashish, 30 di cocaina e 700 euro in contanti, presumibilmente provento dell'attività illecita. Uno dei due è stato arrestato per essere privo del permesso di soggiorno e gli è stato imposto il divieto di ritorno nel Comune di Venezia, oltre all'espulsione dal territorio nazionale.
Ma l'operazione delle Fiamme Gialle non si è limitata solo al contrasto dello spaccio di droga. I militari hanno esteso i loro sforzi al controllo dell'abusivismo commerciale e al monitoraggio economico del territorio. Il 2° nucleo operativo metropolitano di Mestre ha effettuato controlli in 12 negozi, tra cui ristoranti, mini market e strutture ricettive, spesso associati a soggetti con precedenti penali o di polizia e gestiti in gran parte da stranieri.
In totale, sono state contestate violazioni amministrative per un valore di oltre 50mila euro. Inoltre, sono stati individuati 8 lavoratori di nazionalità bengalese e cinese che operavano in nero o in maniera irregolare. In un caso, è stato effettuato il sequestro di 1.500 articoli presso un commerciante indiano, mentre in un mini market gestito da un bengalese sono state rinvenute e sequestrate ben 800 bottiglie di superalcolici, commercializzate senza la prevista licenza.
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