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Venezia
26.09.2023 - 19:01
VENEZIA - La Procura della Repubblica di Venezia ha indagato due infermieri del reparto di Psichiatria dell'ospedale Civile di Venezia per la morte di Bruno Modenese. L’uomo, secondo l'ipotesi della Procura, sarebbe stato colpito al volto, forse nel tentativo di contenerne una crisi. L'ipotesi è quella di omicidio preterintenzionale. Modenese, 45 anni, veneziano di Pellestrina, era stato ricoverato il 16 settembre ed è deceduto tre giorni dopo. Era un paziente del Centro di Salute Mentale, ed era stato portato al pronto soccorso per essere ricoverato nel reparto di psichiatria; il giorno successivo però era stato trasferito in terapia intensiva e ai parenti era stato riferito che era in stato di coma, da cui non si è risvegliato. E proprio i familiari hanno presentato un esposto in Procura per le presunte lesioni sul corpo del 45enne.
Mentre si svolgono le verifiche e le indagini sul decesso del paziente, l'Ulss 3 Serenissima evidenzia come ogni suo operatore sanitario, ancor più se agisce nell'ambito dell'emergenza urgenza, nell'ambito pediatrico, nell'ambito psichiatrico e nell'ambito neuropsichiatrico, è formato e preparato alla gestione di pazienti fragili che, con le loro azioni, possono risultare in particolari circostanze, dovute alla loro patologia, un pericolo per sé stessi e per gli altri, ed è in grado quindi di aderire a tutte le linee guida nazionali e internazionali in merito alla gestione dei pazienti complessi nei propri luoghi di cura. Si tratta di protocolli di tutela e sicurezza del paziente fragile mirati a disinnescare l'escalation di criticità sia verbale che fisica nei confronti di sé stessi, o degli altri pazienti, o dei sanitari.
Ogni professionista dell'azienda sanitaria è tenuto a rispettare questi protocolli e a relazionare su ogni episodio di gestione di situazioni di crisi dei pazienti, che avvengono quotidianamente nei cinque ospedali dell'Ulss 3 e che vengono abitualmente risolti con tempestività, pazienza e professionalità. Per questi motivi, in merito al decesso del paziente Modenese, l'Ulss 3 si rimette con fiducia alle valutazioni della Magistratura, a cui consegnerà anche gli esiti delle verifiche effettuate dalla Commissione interna da subito istituita dalla Direzione dell'azienda sanitaria. Nel caso le indagini degli Organi giudiziari arrivino a evidenziare azioni non coerenti con i protocolli di gestione del paziente complesso, finanche a compromettere l'incolumità del paziente stesso, l'Azienda sanitaria adotterà ogni provvedimento in suo potere, fino a costituirsi parte civile nel caso di un processo. Fino ad allora, l'Ulss 3 rimane fiduciosa che possa essere confermato il corretto operato dei suoi sanitari, poiché non potrebbe riconoscere alcun comportamento che non metta al centro la vita, la salute e la tutela dei pazienti, ancor più di quelli più fragili.
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