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Chioggia
27.09.2023 - 18:57
CHIOGGIA - L’inclusione sociale che parte dal turismo. E’ stata inaugurata mercoledì 27 settembre la struttura di Corte Lusenzo, b&b gestito dalla cooperativa sociale B life, costola della Titoli Minori cooperativa sociale onlus. A presentarla Stefano Ghezzo, presidente di B life e Valeria Tiozzo, presidente di Titoli Minori, che hanno accolto l’assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin, il vescovo della Diocesi di Chioggia, Gianpaolo Dianin, il sindaco Mauro Armelao, il direttore dei servizi Soci-sanitari dell’Ulss 3 Serenissima, Massimo Zuin, l’assessore Sandro Marangon, i consiglieri regionali Marco Dolfin e Jonatan Montanariello e il presidente del Parco del Delta del Po, Moreno Gasparini, oltre ai rappresentanti delle associazioni economiche locali.
Il progetto nato attorno a questa struttura viaggia in due direzioni come hanno spiegato i presidenti Ghezzo e Tiozzo. “La parte sociale di inclusione lavorativa opera su più fronti - le parole di Tiozzo - dall’inserimento lavorativo di giovani del territorio che cercano una prima occupazione. In questo senso abbiamo inserito cinque ragazze dai 16 ai 18 anni. A Corte Lusenzo vengono formate sul campo, dando loro competenze legate alla struttura ricettiva, all’accoglienza, alla preparazione delle colazioni e alla gestione degli ospiti. Un secondo step è il cosiddetto Peer tutoring, ovvero un’attività di insegnamento tra pari in cui le cinque ragazze, adeguatamente preparate allo scopo, forniscono aiuto e sostegno all’apprendimento a persone con disabilità. Il tutor di queste ultime, quindi, non sarà un educatore ma un giovane alla pari, un metodo che ha dato risultati molto positivi”.
A Corte Lusenzo in questi mesi c’è stata una rotazione che ha coinvolto 15 persone adolescenti e giovani adulti con disabilità e disturbi del neurosviluppo. “Hanno potuto sperimentare competenze già acquisite in un altro contesto in inverno vivendo l’ambiente lavorativo, sviluppando le loro autonomie partendo dalle potenzialità e inclinazioni di ciascuno - ha concluso la presidente di Titoli Minori - l’obbiettivo che ci siamo posti, oltre a dare un valore aggiunto ai nostri clienti, è che Corte Lusenzo diventi un incubatore per i giovani e per quelli con disagio e disabilità, che qui possano acquisire competenze e trovare inserimento poi in altre realtà lavorative”.
L’assessore regionale Lanzarin nel suo intervento ha sottolineato come fosse la terza volta che passava da Corte Lusenzo, visitata ancora quando era in stato embrionale “un progetto che ho nel cuore, degno di lode per la felice intuizione di integrare l’inclusione sociale al turismo. Un input importante di apertura al territorio di questi interventi”. Dal canto suo il vescovo Dianin enfatizzato come il progetto unisca “il bello, il buono e l’utile” precisando che proposte di questo tipo possono dare risposte a chi è in uno stato di fatica.
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