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Cavarzere
30.09.2023 - 08:38
CAVARZERE - “Dopo soli dieci giorni di frequenza in questo nuovo anno scolastico, la scuola primaria ‘Lombardini’ viene chiusa per indagini strutturali, fino alla eventuale messa in sicurezza, si legge sui giornali. Si perché le famiglie interessate si sono trovate a gestire questo fulmine a ciel sereno dalla sera alla mattina e sui quotidiani si legge che sono state commissionate le indagini sismiche”. E’ l’accusa dei genitori degli alunni che frequentano la primaria di via Piave.
Un’accusa alla quale il sindaco Pierfrancesco Munari, che ha ricevuto i genitori proprio il giorno in cui la scuola è stata fermata, ha risposto con fermezza: “L’avessi saputo un mese fa avrei ordinato la chiusura in quel momento, e se l’avessi saputo il primo giorno di scuola, avrei ordinato che bambine, bambini, insegnanti e operatori lasciassero la struttura immediatamente perché la questione non è legata a un capriccio del sindaco o dell’amministrazione comunale, ma alla sicurezza di chi opera e frequenta la struttura”. Ma secondo i genitori “il distacco dell’intonaco si è verificato lo scorso anno e sulla base delle verifiche eseguite al tempo, le classi della Primaria hanno ottenuto l’autorizzazione a restare nei locali superiori”. Ma il primo cittadino ribadisce: “Non occorre dire che se l’anno scorso il plesso è stato ritenuto agibile e la settimana scorsa, invece, no, io devo agire di conseguenza”.
I genitori ricordano quindi che nel novembre 2021 la scuola “Lombardini” era stata trasferita in aule del centro “per lavori di messa in sicurezza dei controsoffitti dei locali, grazie al finanziamento del Mise ottenuto in velocità dall’amministrazione. E ora, a soli due anni di distanza, si chiude il plesso a scopo cautelativo, adducendo che si è deciso di commissionare indagini sismiche iniziando proprio dalla Lombardini, che si trova tra Adige e Gorzone”. Munari sottolinea, con grande disappunto, che “proprio la scelta di fare indagini sismiche sugli edifici che ospitano il futuro della nostra Cavarzere dovrebbe essere accolta positivamente da chi manda alunne e alunni nel plesso. L’amministrazione comunale ha l’obbligo di garantire la sicurezza di chi frequenta a qualsiasi titolo le strutture di sua proprietà. E verificarne la staticità, l’agibilità, l’igiene e tutto il resto è un onere imprescindibile degli amministratori pubblici. Con tutto quello che ne consegue”.
I genitori infine contestano la “tempistica” con la quale si è comunicato loro la chiusura della struttura: “I genitori sono molto amareggiati e si sentono presi in giro. Ci si chiede se si poteva sollecitare l’esito della perizia prima dell’inizio dell’anno. Oppure più semplicemente avvisare che si era in attesa di una perizia per la sicurezza dei bambini e perciò sarebbe stato utile iniziare fin da subito l’anno scolastico in altri locali. I genitori si chiedono inoltre come mai, dopo l’utilizzo dei fondi statali, il plesso non sia ancora in sicurezza”. Munari ripete: “Quando abbiamo avuto l’esito si è proceduto, e proprio perché avevamo fatto lavori nel 2021, non avevamo la certezza che la scuola potesse essere inagibile. Detto questo, non vedo quale sia il disagio delle famiglie, che già da lunedì avranno garantito tutto quello che avevano alla Lombardini in un’altra struttura, grazie alla disponibilità dell’Istituto comprensivo e di chi garantisce trasporto e mense scolastiche”.
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