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Venezia
23.10.2023 - 13:26
Digos, foto d'archivio
VENEZIA - Domenica scorsa il ministero dell'Interno italiano ha eseguito due espulsioni riguardanti due individui ritenuti "pericolosi per la sicurezza nazionale" e "fortemente radicalizzati". Tra i due individui espulsi, uno era un membro chiave della cellula jihadista veneziana scoperta nel 2016 dalla Digos di Venezia. L'uomo in questione, un cittadino kosovaro, era stato arrestato nel 2017 insieme a due connazionali, tutti e tre accusati di pianificare un attentato terroristico a Venezia. Le indagini avevano rivelato che il gruppo era fortemente radicato nell'ideologia dello Stato Islamico. Dopo essere stato arrestato e poi espulso dal territorio nazionale su ordine del Prefetto di Venezia, l'uomo è stato individuato il 14 ottobre 2023 nella provincia di Trieste. È stato quindi arrestato per la violazione del divieto di rientrare in Italia.
Dopo un processo accelerato che ha portato a una condanna a 8 mesi di reclusione, il Prefetto di Trieste ha emesso un nuovo decreto di espulsione, che è stato eseguito immediatamente. L'uomo è stato trasferito al Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Gradisca d’Isonzo (Gorizia) e successivamente rimpatriato nel suo paese di origine. L'altra persona oggetto dell'espulsione era un cittadino tunisino di 42 anni, trovato irregolare sul territorio italiano. Quest'uomo era stato notato per la prima volta durante il suo periodo di detenzione nel carcere di Piacenza, dove è stata scoperta una foto nella sua cella raffigurante un uomo armato di mitra con la bandiera dell’Isis sullo sfondo. Oltre a ciò, l'uomo aveva assunto un ruolo di leadership tra gli altri detenuti nel corso del tempo.
Dopo essere stato rilasciato nel 2020, aveva ricevuto più volte provvedimenti di espulsione che non erano stati eseguiti fino al 26 settembre, quando è stato localizzato e associato al Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Gradisca d’Isonzo e successivamente trasferito al Cpr di Caltanissetta. Una volta riconosciuto dalle autorità consolari tunisine, è stato rimpatriato in esecuzione del provvedimento di espulsione emesso dal Prefetto di Piacenza.
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