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Venezia
24.10.2023 - 07:18
CHIOGGIA - Un incontro fondamentale per il futuro della viabilità che ha scatenato i commenti di più parti politiche, anche ben al di sopra dei confini regionali. Sul tema Romea è infatti intervenuta anche l’europarlamentare della Lega Rosanna Conte. “Un confronto costruttivo sulla necessità di trovare una soluzione definitiva alla pericolosità del tratto veneto della Romea - le sue parole - stiamo parlando di una tra le strade con il tasso di incidentalità più alto d’Italia. Un incontro proficuo per affrontare quindi il tema della sicurezza ed è positivo il fatto che ci sia stata una condivisione generale sul percorso proposto e sulla necessità di far inserire questa tratta stradale nelle priorità dell’agenda di governo. In qualità di unica europarlamentare veneziana, recependo anche da parte mia le istanze del territorio, mi sono resa quindi disponibile ad affiancare la Regione, aderendo al documento d’intenti che la stessa vicepresidente De Berti ha presentato agli amministratori e alle categorie per la messa in sicurezza della Romea e la valutazione di un tracciato di variante tale da assorbire il traffico pesante”.
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Per il consigliere regionale e comunale della Lega Marco Dolfin l’incontro è stato positivo: “Un appuntamento importante per un tema importantissimo. Tutti quanti hanno espresso la volontà di portare avanti la necessità di una variante alla Romea attuale e di parlare con un’unica voce al Ministero, parere condiviso anche dagli esponenti dell’Emilia Romagna. Serve agire, portare all’attenzione del Ministero le nostre necessità. Non vogliamo più avere sulla coscienza queste vittime e un passaggio verrà fatto anche su ogni consiglio comunale dei vari comuni interessati. Sono molto soddisfatto perché è uno dei temi che ho sempre portato avanti nel mio lavoro in Regione. Nel frattempo Anas andrà avanti con la messa in sicurezza dell’attuale tracciato”.
Per il consigliere regionale e comunale del Pd Jonatan Montanariello “se da un lato è cosa scontata l’esigenza di fare fronte comune e di avviare un confronto a tutto capo attorno al progetto per la nuova Romea, dall'altro è necessario rivedere il metodo di questo approccio. In primo luogo questa iniziativa non può essere sinonimo di una ripartenza da zero che magari comporta altri 20 anni di inutile attesa. La proposta poi di sottoscrivere un documento di intenti, pur essendo ovvia la necessità di coinvolgere il Governo e di lavorare per una intesa comune territoriale, non è condivisibile. Serviva una lettura ed un esame preparatorio del documento ben prima di questo incontro, dando ad ogni istituzione coinvolta il tempo adeguato per studiarne i contenuti. Serve un lavoro di approfondimento attorno ad un progetto che non può ritenersi affidabile solo per il fatto che a farvi parte c’è anche l’Emilia-Romagna”.
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