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LAVORI

Lo Stendardo tornerà a splendere

Via all'intervento di restauro: alcuni banchi del mercato del giovedì verranno temporaneamente spostati in altre zone.

Lo Stendardo tornerà a splendere

Il basamento dello storico Stendardo.

CHIOGGIA - Anche lo Stendardo tra le opere simbolo del centro storico di Chioggia che, da mercoledì 25 ottobre, verranno restaurate. I lavori dureranno circa un paio di mesi, costeranno 10mila euro e coinvolgeranno anche la Colonna di Vigo e la targa commemorativa presente nella facciata nord di casa Naccari.

Per quanto riguarda lo Stendardo di piazza XX settembre (proprio a fianco del municipio), dopo un deprecabile atto vandalico compiuto a luglio scorso che ha portato alla rottura di parti di due gradini, l’amministrazione ha deciso di intervenire in maniere sostanziale sull’opera d’arte. I pezzi rotti dei gradini erano stati recuperati dalla polizia locale all’epoca del danneggiamento e, in seguito ad una attenta valutazione, si è arrivati alla decisione di intervenire in maniera più completa anche sullo Stendardo.

Alla base dei gradini verranno collocati dei paletti con catenella simili a quelli che si trovano davanti alla chiesa di San Giacomo. La Soprintendenza ha già dato parere favorevole. I lavori comprendono la pulizia dei gradini e del complesso marmoreo attraverso pulitura, spazzolatura e stuccatura che ridonerà l’antico splendore all’opera. Nel periodo dell’intervento alcuni banchi del mercato del giovedì che solitamente stazionano nei pressi dell’opera verranno spostati in altre zone.

Lo Stendardo è composto da un complesso marmoreo che sostiene il pennone dove sventola il tricolore. Dai libri di storia della città emerge che un monumento reggente il pennone della bandiera era presente già nel 1431, ma la sua collocazione risultava davanti al palazzo Pretorio e non nella sede attuale. Questo, abbattuto da una tromba d’aria nel 1683, venne ricostruito dal podestà Luigi Malipiero nello stesso anno. La nuova ubicazione avvenne nel 1714, sotto il podestà Gerolamo Fini, come si può leggere in una iscrizione disposta verticalmente sul basamento dello Stendardo. Il monumento, più che per le sue doti estetiche e per la sua fattura, è legato alla storia di Chioggia e alle vicende che lo videro protagonista. Nel 1848, il 18 marzo, un ardito innalzava una bandiera rossa sotto gli occhi attoniti degli austriaci del vicino corpo di guardia dislocato nella Loggia dei Bandi. Nel 1860, il 17 gennaio, vi comparve un tricolore ed essendo tagliate le corde un soldato si arrampicò per cercare di toglierlo ma nel tentativo di salire cadde e ci rimise la vita. Il pennone, dopo che era stato tolto per il tragico incidente del 1860, tornò sulle spalle dei telamoni nel 1866 con l’annessione di Chioggia al Regno d’Italia. Molti anni dopo, nel 1945, il monumento tornò alla cronaca per due efferati delitti, che i più anziani ancora ricordano. La sera del 22 maggio 1945 furono uccisi e appesi al pennone due ufficiali fascisti responsabili di efferati crimini di guerra: Gennaro Boscolo Marchi e Mario Manlio.

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