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TRASPORTI E MALTEMPO
03.11.2023 - 17:26
Foto di Marco Contessa
VENEZIA - Momenti di vera paura, oggi 3 novembre a Venezia, quando un motoscafo nella zona di Sant'Elena, là dove la laguna è più esposta al mare e alla bocca del Lido, non riusciva ad attraccare all'imbarcadero. Il video, girato da Marco Contessa e affidato a Facebook, ha fatto il giro del web e ha dato l'esatta dimensione di quanto onde e vento, Mose a parte, la facciano ancora da padrone a Venezia.
A Venezia raffiche di vento fino a 130 kmh rendono infatti problematica la navigazione. L’Adriatico spingeva onde al largo del Lido alte fino a quattro metri, mentre il Mose, ancora una volta, ha tenuto all’asciutto la città. Ma è stato necessario tenere le paratoie sollevate per ben oltre trenta ore: sollevate ieri mattina 2 novembre alle 7.50, saranno abbassate solo oggi pomeriggio, quando rientrerà la situazione “d’emergenza”. Qualche problematica si registra al flusso marittimo, con l’ingresso al porto commerciale chiuso per molte ore, cosa che ha tenuto una decina di navi cargo in rada ma, come ha ribadito il presidente Zaia questa mattina a “Mattino 5”: “Senza il Mose Venezia sarebbe stata devastata, al pari dell’ ‘Acqua granda’ del 2019”.
Venezia centro storico ha visto una “piena” arrivare a 80 centimetri. I problemi sono invece arrivati dalle raffiche di vento e dalle onde che rendevano difficile e – a tratti – pericolosa la navigazione ai battelli del servizio pubblico e alle imbarcazioni private.
Zaia ribadisce l’invito ai cittadini “di non avvicinarsi ai fiumi e di non camminare sugli argini per guardare la mole d’acqua che transita, perché il vero pericolo sono gli sfondamenti arginali, evitare scantinati, evitare di trovarsi in zone troppo vicino ai corsi d’acqua”.
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Infine, il presidente regionale sottolinea “le raffiche di vento a oltre 130 chilometri orari che ovviamente hanno creato non pochi problemi ad alcune abitazioni, alberi abbattuti e grande erosione della costa veneta. Resta purtroppo il grande pensiero per un vigile del fuoco non in servizio – conclude – che si prestava a fare volontario che al momento è ancora disperso”.
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