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STABILIMENTI BALNEARI

Agonia Bolkenstein, c’è una proroga

Una sentenza farebbe slittare la scadenza delle concessioni a fine 2024

Agonia Bolkenstein, c’è una proroga

SOTTOMARINA – Bolkestein: il Tar di Lecce dà un assist ai balneari: le concessioni attuali sarebbero valide fino a fine 2024. Una nuova sentenza del 2 novembre del giudice Pasca contraddice le tesi del Consiglio di Stato, che aveva fissato la scadenza delle concessioni al 31 dicembre 2023: secondo il tribunale amministrativo, occorre invece valutare la disponibilità di aree prima di prendere qualsiasi decisione. E da qui si aprono una serie di nuovi scenari. Il presidente del Tar Lecce, che già in passato si era distinto per una serie di sentenze fuori dal coro a favore dei balneari, lancia così un vero e proprio salvagente alla categoria, a poche settimane dalla scadenza delle concessioni fissata per il 31 dicembre 2023 dalla stessa sentenza del Consiglio di Stato.

Se alle tesi del giudice Pasca dovesse seguire una pronuncia favorevole anche da parte della Cassazione, che si esprimerà a giorni proprio sul ricorso contro la decisione del Consiglio di Stato, potrebbero venire meno i presupposti in base ai quali il precedente esecutivo ha recepito il diktat dei giudici di Palazzo Spada con la legge 118/2022. In questo modo l’attuale Governo avrebbe tutto il tempo di andare al tavolo europeo per battere i pugni seguendo la strategia di questi ultimi mesi: ovvero che le spiagge non sono una risorsa scarsa come dimostrato dal recente tavolo tecnico sulla mappatura del demanio marittimo e quindi la Bolkestein non deve essere applicata.

Notizie positive che vengono accolte con moderato entusiasmo dalle associazioni di categoria: “Questa nuova sentenza è sicuramente positiva – spiega il presidente di Ascot Giorgio Bellemo – e ci permette di respirare, anche se questa agonia si sposta sempre di data in data, nell’attesa di una soluzione definitiva che speriamo arrivi dall’aver dimostrato che non c’è scarsità di risorsa.

Il Tar di Lecce ha permesso al Governo Meloni di poter andare in Europa a trattare con più tempo a disposizione”. “A livello nazionale, come Sib (Sindacato italiano balneari della Confcommercio), stiamo seguendo attentamente tutto lo sviluppo della normativa in materia e soprattutto la parte di contenziosi che si sta sviluppando con i ricorsi in piedi nei vari comuni, come in questo caso il Tar di Lecce che ha confermato che abbiamo ancora un anno di tempo per poter addivenire alla nuova normativa sulle concessioni demaniali – commenta il vice presidente nazionale del Sib e presidente di Cisa Camping Chioggia Leonardo Ranieri - Questo perché non è possibile, come dice il decreto Milleproroghe, far terminare tutto entro il 31 dicembre 2023, in attesa di decreti attuativi che stabiliscano come gestire la risorsa scarsa, che ormai tutti hanno confermato non essere scarsa. C’è quindi ampia possibilità per lo Stato italiano di emanare normative a tutela del sistema balneare nazionale lasciando comunque l’opportunità di ingresso a nuovi investitori. Siamo anche in attesa della sentenza, dopo l’udienza del 24 ottobre della Cassazione, che dovrà stabilire se le sentenze del Consiglio di Stato in seduta plenaria, vadano riformate o meno. Si sta comunque rafforzando quello che il Sib sostiene da tempo, ovvero che il sistema balneare va messo in sicurezza, garantendo gli operatori che hanno investito, e Chioggia ne è un’ottima dimostrazione, tenendo in considerazione tutto, senza lasciare le cose in mano al caso o in mano alla magistratura”.

Soddisfatto anche il presidente di Gebis Gianni Boscolo Moretto: “Finalmente arriva un po’ di chiarezza con questa ennesima sentenza in materia di concessioni balneari. Emerge che spetta allo Stato, e non ai giudici, stabilire se le spiagge siano una risorsa scarsa o meno. Se questa sentenza dovesse essere confermata anche dalla Cassazione, si stabilisce anche che le procedure selettive non devono essere fatte. Inoltre la pronuncia del Tar di Lecce afferma la validità della proroga fino al 31 dicembre 2024. Adesso aspetta al Governo, speriamo nel più breve tempo possibile, emanare una nuova legge che metta definitivamente in sicurezza il settore balneare”.

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