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Valli di Chioggia
06.11.2023 - 19:48
VALLI DI CHIOGGIA - Valli di Chioggia per una domenica capitale dell’agricoltura. Più di 500 soci di Coldiretti Venezia provenienti da tutta la Città Metropolitana, si sono riuniti nel piazzale davanti la chiesa in occasione della 73esima giornata del Ringraziamento.
E’ stato il vescovo di Chioggia, monsignor Giampaolo Dianin, affiancato dal parroco Massimo Fasolo, a celebrare la messa a cui hanno presenziato i dirigenti di Coldiretti, la presidente provinciale Tiziana Favaretto, il direttore Giovanni Pasquali, il presidente regionale Carlo Salvan e il segretario di Coldiretti Silvano Bugno, che insieme a collaboratori e soci di Chioggia si sono occupati dell’organizzazione dell’evento. Anche il sindaco Mauro Armelao, insieme al vicesindaco Daniele Tiozzo Brasiola, all’assessore Elena Zennaro e al consigliere regionale Marco Dolfin, hanno partecipato alla manifestazione.
“Ogni anno diventa sempre più complicato parlare del bilancio dell’annata agraria - ha spiegato Tiziana Favaretto, presidente di Coldiretti Venezia rivolgendosi ai soci e alle numerose autorità presenti - gli effetti dei mutamenti climatici sono sotto gli occhi di tutti, con aumenti degli eventi estremi in frequenza e intensità: in campagna gli agricoltori stanno pagando un conto salato. Il 2023 è partito con una siccità allarmante con conseguenze sulle produzioni, di contro le piogge continue arrivate ad aprile, da una parte hanno tamponato la criticità di assenza d’acqua nelle falde, ma allo stesso tempo hanno impattato pesantemente sulle attività agricole. Durante l’estate vi sono stati episodi di grandinate violente che hanno colpito duramente le coltivazioni”.
“Nel veneziano, per quanto riguarda il grano, gli agricoltori stanno facendo i conti con un calo di produzione vicino al 15% e del 20% per il mais a causa del maltempo durante la primavera ed estate scorsa - ha proseguito - ma anche un calo dei prezzi vertiginoso se paragonato allo scorso anno. Non è andata meglio per la soia la cui campagna è appena terminata con un 20% in meno di produzione a fronte di un calo dei prezzi con i meno 33% euro al quintale”.
Anche la pesca preoccupa particolarmente. “Le nostre coste - continua la Favaretto - sono state infestate dal granchio blu, ecco che la nostra associazione ha denunciato a gran voce il problema chiedendo dei ristori necessari per contrastare un’insidia che ha già provocato ingenti danni alle imprese e all’attività dei pescatori mettendo in pericolo la biodiversità marina locale che rappresenta un patrimonio identitario dal valore inestimabile”.
“Non c’è settore che di fatto sia esente dalle conseguenze del cambio del clima, come l’orticoltura, si prenda ad esempio il radicchio di Chioggia, la cui produzione a causa della permanenza delle temperature alte sta subendo una diminuzione del 40% a fronte di un riconoscimento di 40 centesimi al kg, cifre insostenibili per un produttore” ha concluso Favaretto. Durante la giornata, come da programma, sono stati benedetti i mezzi agricoli davanti al piazzale della Chiesa di Valli.
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